Lutto all'università, è morto il professor Del Grosso
Era stato tra i fondatori della facoltà di Sociologia, ed era molto stimato da colleghi e studenti
TRENTO. Lutto all’Università di Trento per la scomparsa del professor Luigi Del Grosso Destreri, che si è spento ieri dopo un lungo periodo di malattia. Figura di primo piano nel corpo docente dell’allora facoltà di Sociologia, il professor Del Grosso Destreri ha iniziato la sua attività accademica come assistente di Istituzioni di Sociologia a Trento nel 1968. Fu infatti uno dei primi professori ad arrivare a Trento per partecipare alla fondazione e all’avvio delle attività della Facoltà di Sociologia, primo nucleo dell’Università di Trento. Raffinato sociologo, era molto apprezzato dalla comunità accademica per la sua attività didattica e di ricerca che riguardava anche argomenti spesso trascurati dalle scienze sociali, quali la musica e la letteratura. Nell’ambito della Sociologia generale si interessava infatti di Sociologia dei processi culturali, della letteratura e della produzione, distribuzione e fruizioni musicali. Di recente aveva condotto progetti di ricerca sul tema dell’alfabetizzazione musicale e delle confessioni religiose; storia e sociologia del pianoforte. Per alcuni corsi di laurea di Sociologia e di Lettere e Filosofia, il professor Del Grosso Destreri ha tenuto fino a giugno 2013 il corso di Sociologia dei processi culturali, disciplina che ha insegnato alla Facoltà di Sociologia di Trento dal 1975. Appreso della scomparsa del docente, nel pomeriggio sono arrivati i primi messaggi di cordoglio da parte della rettrice Daria de Pretis e del direttore del Dipartimento di Sociologia, Giuseppe Sciortino, che hanno ricordato il ruolo svolto dal professor Del Grosso Destreri nelle fasi della nascita e dello sviluppo dell’ex Facoltà di Sociologia. Con lui scompare uno dei primi docenti che arrivarono a Trento per partecipare alla fondazione e all’avvio delle attività della Facoltà di Sociologia. Il professor Luigi Del Grosso Destreri era conosciuto anche all’estero. Numerose e di spessore erano infatti le sue collaborazioni scientifiche con varie istituzioni nazionali e internazionali.