«Lo stop di Roma ci costa altri 750 mila euro» 

Ex S.Chiara, Biasioli attacca il governo: «Ai mancati 18 milioni, va aggiunto l’affitto del Top Center»



TRENTO. Non usa mezzi termini, il vicesindaco Paolo Biasioli (nonché assessore al parimonio) nel commentare la vicenda del blocco dei fondi da Roma per la riqualificazione dell’area dell’ex Santa Chiara. «Ci si dimentica che non solo mancano all’appello i 18 milioni di euro - esordisce Biasioli - assegnati al Comune per riqualificare l’ex Santa Chiara, ma vanno calcolati anche i 750 mila euro che ogni anno ci costano di affitto gli uffici tecnici al Top Center e che potremo risparmiare con la realizzazione del progetto all’ex Casa civica. Anche questo va considerato un danno alle casse pubbliche, perché se il governo ci rinvia l’assegnazione della somma di due anni, sono 1 milione e mezzo di euro che se ne vanno in affitto».

Biasioli ricorda inoltre che il progetto per trasferire gli uffici tecnici in via San Giovanni Bosco è esecutivo ed i 12 milioni per i lavori erano già a bilancio: «Visto che i fondi straordinari da Roma per la riqualificazione urbana delle periferie erano stati approvati anche dalla Corte dei Conti, noi avevamo già dirottato i soldi a bilancio per gli uffici tecnici ad altri progetti, come per la piscina e per l’ex area Atesina. Così il danno è a catena, perché blocca altri lavori. Il governo minimizza e parla di posticipare di due anni i fondi, ma non si rende conto che noi potremmo risparmiare ogni anno 750 mila euro. A meno che il governo non ci autorizzi a non pagare più l’affitto...».

Da parte sua, il sindaco Alesandro Andreatta si dice fiducioso nell’azione comune che l’Associazione dei Comuni sta facendo a Roma e spera che si riesca a sbloccare la situazione entro l’anno, termine per assegnare l’appalto principale per la sede degli uffici tecnici.

Lunedì o al massimo martedì, a Palazzo Geremia è previsto un vertice a quattro con l’assessore Italo Gilmozzi, la dirigente delle Risorse finanziarie Franca Debiasi e l’ingegnere Giuliano Franzoi del Servizio edilizia. Ricordiamo che il progetto Open Lab è diviso in otto moduli. Oltre alla ristrutturazione dell'ex casa di riposo e al restauro dell'ex mensa Santa Chiara, che ospiterà l'urban center, la sede degli ordini professionali, un centro culturale per giovani, è prevista la ristrutturazione della palazzina degli ex uffici della Rsa: diventerà un centro diurno per anziani, un asilo nido interaziendale e unità abitative per il co-housing olidale (1milione il costo) ed il restauro della chiesa del Redentore.(sa.m.)













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