Lite in una malga alla Polsa, pastore in fin di vita
I due colleghi si sono affrontati in una colluttazione, uno resta colpito alla testa con un bastone: è in rianimazione
BRENTONICO. Una discussione animata, esacerbata dall’alcol che avevano bevuto in gran quantità. I due pastori che curano le pecore a malga Susine, sopra l’area sciistica della Polsa hanno litigato senza mezze misure, al punto che uno dei due ha colpito l’altro alla testa con il manico di un attrezzo. Un gran colpo al culmine di un accesso di rabbia, che secondo il racconto dell’aggressore si sarebbe poi stemperato una volta passato l’effetto degli alcolici. I due, riappacificatisi, si sono messi a dormire, ma ieri mattina il pastore colpito alla testa si è sentito malissimo. Sono stati chiamati i soccorsi, e oltre alle ambulanze, dirette a malga Susine, si è mobilitato l’elisoccorso. La rapidità dell’intervento in casi simili può fare la differenza, e in pochi minuti l’elicottero del 118 è atterrato nei pressi della malga. L’uomo, un romeno di 46 anni, era privo di conoscenza e in gravissime condizioni. Nessun dubbio sulla causa del malore: come hanno rilevato poi i sanitari del Santa Chiara di Trento, dove il pastore è stato ricoverato d’urgenza, il violento colpo alla testa ha provocato un gravissimo trauma cranico, che non essendo stato curato subito - è passata una notte intera tra il ferimento e il soccorso - si è aggravato al punto da far ricoverare il quarantaseienne romeno nel reparto di rianimazione, dove rimane in prognosi riservata.
Date le circostanze, a malga Susine è arrivata anche la pattuglia dei carabinieri, per ricostruire la vicenda e chiarire le responsabilità. A raccontare ciò che era accaduto è stato dunque l’aggressore, pure lui romeno, di una decina d’anni più giovane, che da qualche tempo si cura delle pecore assieme al collega.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma, i due sarebbero venuti alle mani per futili motivi, una discussione che sarebbe degenerata in colluttazione soprattutto per lo stato di ebbrezza, che avrebbe fatto da detonatore, scatenando la reazione violenta di entrambi. Uno scontro che però si sarebbe poi risolto con una riappacificazione, una volta che entrambi si sono ripresi dai fumi dell’alcol, e che è stata comunque sottovalutata negli effetti. Il pastore colpito infatti si è coricato, non immaginando che al mattino le sue condizioni sarebbero peggiorate al punto di dover chiamare i soccorsi.
Per il momento, il quarantaseienne romeno resta nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono giudicate molto gravi, ma i medici del Santa Chiara non escludono un recupero malgrado il fortissimo trauma cranico. ©RIPRODUZIONE RISERVATA