istruzione

Lingua veicolare, si parte dagli asili nido

Rossi: entro 7 anni metodo Clil in tutte le scuole. Ticket, emendamento Pd per eliminarli: risorse dal fondo di riserva


di Chiara Bert


TRENTO. Si partirà con i più piccoli, i bimbi dell’asilo nido, quelli che devono ancora imparare a parlare ma che - per la loro duttilità - possono iniziare a familiarizzare con una lingua straniera più facilmente di quando cresceranno. Entro 7 anni - ha detto ieri il presidente della Provincia Ugo Rossi parlando in quinta commissione degli articoli della Finanziaria sulla scuola - il metodo Clil (l’insegnamento delle materie in inglese o tedesco) dovrà essere garantito in tutte le scuole del Trentino. Il piano, ha ricordato la dirigente del dipartimento istruzione Livia Ferrario, partirà con l’anno scolastico 2015-2016 con la predisposizione degli interventi sugli asili nido e 4 ore in lingua alla settimana nelle scuole dell’ infanzia; alle elementari verranno stabilizzate le tre ore in terza, mentre alle superiori l’obiettivo è di insegnare in lingua almeno il 50% di una materia. Il prossimo anno verranno formati 200 insegnanti e si insisterà sulla formazione didattica dei madre lingua. Rispondendo a Marino Simoni (Pt) che ha chiesto che fine faranno le altre lingue straniere diverse dal tedesco e dall’inglese, Rossi ha ribadito che la scelta della giunta è di puntare su inglese e tedesco, che «consentiranno ai nostri ragazzi di essere più competitivi nei confronti dei coetanei europei e altoatesini, ma ciò non significa che nei licei linguistici e nelle sperimentazioni, non si insegnino altre lingue, nessuno vuole eliminare quelle opzionali. Ma non si può sostituire lo spagnolo al tedesco».

Ticket, il no del Pd. Quello dei ticket sulle visite specialistiche (10 euro per chi ha un reddito sopra i 40 mila euro) e sulle ricette farmaceutiche (1 euro per tutti) resta il tema caldo del bilancio. Dovrebbero portare nelle casse della Provincia 4,5 milioni di euro, ma il Pd - partito dell’assesora alla salute Donata Borgonovo Re - non li vuole. Ieri il gruppo si è incontrato per fare il punto sugli emendamenti alla Finanziaria, che in parte saranno depositati già oggi. Per quanto riguarda i ticket, non c’è una previsione nella legge finanziaria, dunque i consiglieri Mattia Civico e Luca Zeni stanno mettendo a punto un emendamento al bilancio per garantire le coperture: la previsione è che la Provincia attinga le risorse dal fondo di riserva di 470 milioni, senza bisogno di chiedere una compartecipazione ai cittadini. Bisognerà ora capire se questa opzione sarà accettata da Rossi e Borgonovo Re, che ieri non ha partecipato al vertice del gruppo.

Ricerca applicata, niente esclusiva per il Trentino. In commissione si è discusso anche della modifica alla legge 6, dove stabilisce che i risultati della ricerca applicata non possono essere utilizzati per attività aziendali fuori dal Trentino. Norma da cambiare, ha ricordato l’assessore Alessandro Olivi, perché in contrasto con le direttive europee, anche se i contributi sulla ricerca applicata oggi vengono erogati in base ad accordi con le aziende che codificano i vincoli della ricaduta sul territorio delle applicazioni.

Opere e appalti. In terza commissione l’assessore alle infrastrutture Mauro Gilmozzi ha illustrato le misure per accelerare le opere pubbliche: la Finanziaria introduce l’avvio del procedimento di esproprio già sulla base del progetto preliminare e estende i casi di estrema urgenza (messa in sicurezza di scuole, adeguamento a norme antisismiche, tutela ambientale). Visto il momento di crisi economica e l’obiettivo di contenere le spese, la manovra introduce anche, per due anni, la riduzione dell’utile d’impresa e delle spese generali nella determinazione dei costi del progetto. Artigiani e piccole imprese chiedono lo stralcio della norma, ha obiettato Massimo Fasanelli (Misto), «così si avranno ribassi tali da mettere in ginocchio le imprese».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza