Liberazione fra memoria e sguardo rivolto al futuro: tanti momenti simbolici a Trento
I sindacati hanno portato un fiore in via Matteotti, poi la deposizione della corona con le autorità in via Belenzani. Il sindaco Ianeselli: "No alla tentazione dell'oblio per evitare divisioni. Dobbiamo rievocare l'impresa eccezionale delle donne e degli uomini della Resistenza". In un video dei giovani del servizio civile la riflessione sul significato sempre attuale della festa della Liberazione.
LE FOTO: In piazza Battisti prime visite alla mostra “Storie della Resistenza”
TRENTO. L’ultimo giorno di zona arancio ha condizionato, questa mattina a Trento, le celebrazioni per il 76° anniversario del 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo. Alle 9.30 i segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino hanno deposto un fiore in via Matteotti, all’incrocio con via San Pio X, aderendo all'iniziativa dell'Anpi nazionale.
Cgil Cisl Uil del Trentino hanno così aderito all’iniziativa - promossa da Anpi su tutto il territorio nazionale – denominata Strade di Liberazione. Così, alle 9.30, i tre segretari generali, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, in via Giacomo Matteotti, sotto la targa che riporta il nome del deputato ucciso, hanno deposto un fiore. Un atto simbolico per ricordare quanti, donne e uomini, hanno lottato per difendere la libertà, sacrificando anche la loro stessa vita per opporsi alla dittatura fascista.
Alle 10 Cgil Cisl Uil hanno partecipato anche alla cerimonia istituzionale per la deposizione della corona, in via Belenzani. Il 25 aprile divenne “Festa nazionale della Liberazione” già a partire dal 1946 e fu resa definitiva nel 1949 con la legge presentata da Alcide De Gasperi.
Il 25 aprile 2021 ricorre il 76° anniversario della Liberazione, momento fondante del percorso democratico che ha portato alla nascita della Repubblica italiana e all’approvazione della Costituzione ed il Comune di Trento lo ha ricordato con una cerimonia sobria alla presenza delle autorità, deponendo le corone alle lapidi presenti a palazzo Thun in via Belenzani. Nel rispetto della situazione attuale la consueta cerimonia di palazzo Geremia è stata trasmessa online con i discorsi del sindaco di Trento Franco Ianeselli, del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, del commissario del Governo Sandro Lombardi e gli interventi di Mario Cossali, presidente Anpi del Trentino e di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino.
Il sindaco Franco Ianeselli ha parlato dell'importanza della memoria e della sua attualità: "Negli ultimi anni non di rado si sente dire che alla fatica della memoria sia preferibile la leggerezza dell'oblio: per non dividere, per convenienza, sarebbe più saggio dimenticare, rimuovere tutto quello che può evocare divisioni e rancori. Noi siamo qui per fare esattamente il contrario: contro le tentazioni, oggi in voga, di ridurre la complessità del passato, sentiamo il dovere di rievocare l'impresa eccezionale delle donne e degli uomini della Resistenza".
Quest’anno la cerimonia è stata arricchita dall’approfondimento realizzato dai giovani in servizio civile ed in tirocinio al Comune, che si sono fermati a riflettere e si sono chiesti cos’è il 25 aprile. Attraverso la loro naturale inclinazione ad esprimersi attraverso scatti e riprese, hanno realizzato un video “25 aprile: tra Resistenza e Libertà 1945 – 2021” che offre il loro sguardo sulla ricorrenza nazionale del 25 aprile: la fine di un periodo di resistenza e l'augurio, quanto mai attuale, di sentirsi liberi.
A seguire, alle 14, in piazza Cesare Battisti da oggi 25 aprile e fino al 2 maggio si può ammirare la mostra, curata da Arci del Trentino, Storie della Resistenza, un percorso illustrato con i disegni di Robi il Pettirosso per raccontare la storia e la vicenda di 15 partigiane e partigiani: Ada Gobetti, Giorgio e Giovanni Amendola, Ancilla Marighetto e Clorinda Menguzzato, Ferdinando Tonon, Germano Nicolini, Gianantonio Manci, Gina Galeotti Bianchi, i fratelli Cervi, i fratelli Gozzer, Maria Assunta Lorenzoni, Mario Pasi, Renato Ballardini, Rita Rosani, Sandro Pertini, Tina Anselmi. I pannelli illustrati permettono tramite un QR code di ascoltare le storie e le interviste dei protagonisti.
La Fondazione Museo storico del Trentino richiama inoltre l’attenzione su un progetto in corso legato al tema della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Si tratta del Censimento dei militari trentini nella seconda guerra mondiale, ospitato nell’Archivio online del Novecento trentino, il cui scopo è stabilire non solo la partecipazione “numerica” dei soldati trentini al secondo conflitto mondiale, ma anche quello di rilevarne la provenienza sociale e l’origine geografica. All’interno di questo database il termine Resistenza racchiude esperienze sfaccettate, variegate, complesse. Attualmente sono stati censiti oltre 6mila dei circa 10mila trentini internati nei lager nazisti all’indomani dell’8 settembre 1943, simbolo della Resistenza senz’armi alla guerra nazifascista. Altri 3mila sono coloro invece che si oppongono ai tedeschi nelle giornate dell’armistizio, che non cedono le armi e continuano a servire, malgrado tutto, nelle forze armate del governo monarchico del Sud al fianco degli Alleati, e che, dopo alterne vicende, militano nelle formazioni partigiane all’estero (Grecia, Jugoslavia, Francia) e in Italia, sia in Trentino quanto in altre regioni.
In occasione dell'inaugurazione sono state previste delle visite guidate. All'inaugurazione e presentazione della mostra – che si svolgerà alle 14 - saranno presenti e interverranno: Andrea La Malfa presidente Arci del Trentino, Andrea Grosselli segretario della Cgil del Trentino, Mario Cossali presidente Anpi del Trentino, Elisabetta Bozzarelli assessora alla cultura del Comune di Trento e Roby il pettirosso artista e autore dei disegni.