Leitner in un video: la vittima sono io / GUARDA

Il rapinatore manda un messaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: chiedo la grazia



TRENTO. "Egregio dottor Giorgio Napolitano, Capo dello Stato, sono Max Leitner una povera vittima di persecuzione. Le chiedo gentilmente di provvedere se potrò ottenere la grazia per poter vivere una vita normale e leale". Ecco una parte dell'intervento del rapinatore latitante su Youtube, postato dalla Suedtiroler Tageszeitung. Leitner è ricercato anche in Trentino, dopo avere fatto perdere le sue tracce in un'area di servizio vicino a Rovereto.

"La vittima sono io", afferma. "In questa occasione - dice l'evaso - mi vorrei rivolgere a tutti gli amici che mi hanno mandato i saluti attraverso Facebook. Purtroppo sono gravemente ammalato e sto molto male di salute. Innanzitutto vorrei chiarire che non è vero che sono scappato. Sono stato costretto a fuggire, costretto dalla giustizia italiana, soprattutto dal carcere perchè sono vittima di persecuzione. Purtroppo non posso scendere nei dettagli perchè io non sono un traditore ma che ho agito in questa maniera sono stato costretto sono veramente la più povera vittima di ingiustizia di tutti i tempi".

"Se possibile - dice Leitner - sarebbe sicuramente molto positivo nei miei confronti se ci fossero delle persone che magari potrebbero raccogliere delle firme per ottenere la grazie o la mia salvezza in qualche maniera anche se ho i miei dubbi che veramente delle persone si prestino per uno come me. Però nonostante tutto ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato i saluti e gli auguri e alla gioventù consiglio di non intraprendere la strada che purtroppo ho intrapreso io perchè è meglio stare onesto e fare una vita regolare anche se ho sempre rispettato la vita e non ho mai fatto realmente del male. La vittima sono io. Vi saluto. Max Leitner".













Scuola & Ricerca

In primo piano

violenza

La denuncia: «Aumento vertiginoso dei post contro le donne»

Unterberger: «Contrastare ogni forma di diffusione dell'odio». La senatrice aveva presentato una proposta di legge per introdurre il reato di odio e di istigazione alla violenza per motivi di genere, con una pena aumentata nei casi in cui il fatto è commesso tramite dispositivi telematici