il caso

«Legge omofobia, rispettare gli impegni»

La protesta dell’Arcigay al coordinamento Pd: «In consiglio a settembre, 8 giorni per approvarla»



TRENTO. «Il centrosinistra rispetti l’impegno preso e porti in aula a settembre la legge contro l’omofobia». Una ventina di attivisti dell’Arcigay ha organizzato un sit-in ieri davanti alla sede del Pd, dove i Democratici hanno riunito il coordinamento dopo la pausa estiva. All’ordine del giorno la questione Valdastico, con il governatore Ugo Rossi e l’assessore Mauro Gilmozzi invitati a presentare il documento approvato dalla giunta con le condizioni trentine per sedersi al tavolo con lo Stato e il Veneto.

Ma Arcigay e Arcilesbica, promotori del disegno di legge di iniziativa popolare che tre anni fa raccolse 7 mila firme, vogliono che altri temi non espellano dal dibattito politico la battaglia per i diritti civili. «Non ci accontentiamo della tattica - avverte Donatello Baldo - vogliamo che la lotta all’omofobia e i diritti civili sia un tema qualificante per il centrosinistra. Tutti i capigruppo di maggioranza hanno messo la loro firma in calce a questo disegno di legge, che per due volte - ricorda l’Arcigay - è stato sospeso in aula di fronte al durissimo ostruzionismo delle minoranze».

Ma oggi, rivendica l’Associazione per i diritti degli omosessuali, «il blocco insuperabile degli emendamenti non c’è più, la legge si può approvare in 8 giorni perché avendo accettato alcuni emendamenti, a cascata ne vengono a cadere molti e quindi si può arrivare agevolmente ad approvare il testo».

L’impegno preso dalla maggioranza era stato di riportare la legge in aula dopo le amministrative di maggio. «Da allora il silenzio», protesta l’Arcigay, «abbiamo mandato mail ai capigruppo e nessuno ci ha risposto. A metà settembre è prevista una tornata consiliare e non ci risulta che ci siano leggi pronte per andare in aula. Si rispetti l’impegno preso nei confronti di 7 mila cittadini». Il disegno di legge sull’omofobia prevede progetti di educazione nelle scuole affidati all’Azienda sanitaria e la lotta a ogni discriminazione legata all'orientamento sessuale.

Il presidente Ugo Rossi ieri, entrando alla riunione del Pd, non si è fermato a parlare con i manifestanti. Il segretario Sergio Barbacovi e il coordinamento del Pd li hanno incontrati dopo aver ascoltato il governatore sul dossier Valdastico. (ch.be.)













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