Le minoranze sfiduciano Andreatta
Centrodestra e Cinquestelle: «Il sindaco è stato bocciato dal voto. Commissariamento ed Election Day ad ottobre»
TRENTO. Mozione di sfiducia al sindaco Alessandro Andreatta e alla sua giunta di centrosinistra autonomista. A promuoverla il centrodestra (e trova come compagni di viaggio anche i Cinquestelle) prova a cavalcare l’onda sussultoria del voto di domenica scorsa.
Per richiedere la sfiducia basterebbero 8 firme, ne hanno trovate 13, grazie a Lega, Civica per Trento e Cinquestelle. I firmatari proveranno a portare dalla loro parte anche i due consiglieri del misto, gli ex assessori Panetta e Castelli, potrebbero trovare Oliva (Progetto Trentino) e Romano (Altra sinistra), spesso battitori liberi ma soprattutto debbono fare i conti con i 4 fuoriusciti dal Pd, ovvero Scalfi, Carlin, Bungaro e Salizzoni di Insieme Trento.
Numeri possibili, dunque, ma difficili visto che assai difficilmente Scalfi & C si prenderanno la responsabilità di fare cadere la giunta. Le minoranze ci credono: «Ad oggi il sindaco non gode certamente più del sostegno della maggioranza dei trentini, sia alla luce delle continue proteste dei cittadini (tra cui anche sempre più dipendenti comunali) sia alla luce dell'esito delle recenti elezioni che hanno visto la coalizione di sinistra che sostiene Andreatta scendere a poco più del 32% (Pd 21,55, Patt 5,5 Civica Lorenzin 2,9 Verdi 1,2 Leu al 3,2). La città ha quindi votato la sfiducia ad Andreatta ed alla sua giunta, tocca ora al Consiglio ratificare tale volontà chiaramente espressa, con il suo voto».