Lavoratori atipici, un gazebo dei diritti

Trento. Vengono spesso considerati lavoratori di serie B e spesso non sono consapevoli dei loro diritti. Sono i lavoratori con i contratti a somministrazione e per loro la Nidil del Trentino, la...



Trento. Vengono spesso considerati lavoratori di serie B e spesso non sono consapevoli dei loro diritti. Sono i lavoratori con i contratti a somministrazione e per loro la Nidil del Trentino, la categoria che in Cgil rappresenta disoccupati e atipici, ha organizzato per domani un gazebo informativo in piazza Dante. Dalle 8.30 alle 13.00. I funzionari del sindacato saranno disponibili a rispondere ai dubbi e alle richieste di chiarimento dei lavoratori, offrendo anche consulenza sul controllo della busta paga, sulle indennità e i sostegni al reddito previsti dal contratto nazionale, per informare le lavoratrici in maternità sulle possibilità offerte dagli enti bilaterali. In un anno i contratti in somministrazione a tempo indeterminato sono cresciuti in Trentino di 170 unità, a fronte di un calo dei tempi determinati di 1.500. I contratti in somministrazione a tempo indeterminato costituiscono ancora una piccola parte del mercato del lavoro stabile ma nonostante la definizione restano dei rapporti caratterizzati da elevata precarietà. Questi addetti sono solo una parte di un mondo del lavoro precario più ampio di cui fanno parte anche le partite Iva, i lavoratori intermittenti (contratti a chiamata) e i precari dello sport per un totale stimato di circa 20mila persone. Rappresentano spesso la valvola di compensazione per le imprese nell’incertezza del mercato, incertezza però che questi addetti pagano sulla loro pelle. «Ci sono contratti a termine anche di un solo giorno o di una settimana – denunciano Gabriele Silvestrin e Giulia Indorato del Nidil del Trentino -. Questi lavoratori devono essere sempre disponibili e flessibili. In cambio l'azienda non ha nessun interesse a investire nella loro formazione perché in transito, non hanno sicurezza e subiscono anche disconoscimento da parte dei colleghi. Questi lavoratori subiscono il peso della precarietà e l’assenza di certezza, sempre appesi ad una possibile proroga, che spesso viene comunicata il venerdì sera per il lunedì successivo, magari con un sms. Inoltre molto spesso ignorano le prestazioni a cui hanno diritto. Per questa ragione vogliamo avviare una campagna informativa. Il gazebo è la prima tappa per dare visibilità ad un’azione di informazione e tutela che portiamo avanti anche nelle sedi sindacali con uno sportello ah hoc».













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