Lavoratori a basso reddito: c’è l’ipotesi di un ostello
Senza tetto. L’amministrazione starebbe riflettendo su un progetto per chi non può permettersi l’affitto Ieri sera davanti a Palazzo Thun la notte “all’addiaccio” per sensibilizzare sul tema dei senza fissa dimora
Trento. Nell’amministrazione comunale sarebbe in corso una riflessione sulla possibilità di aprire in città un ostello per lavoratori a basso reddito che non possono permettersi di pagare un affitto. I quali, vista la crisi, che non è finita, sono in aumento.
Sono voci di corridoio che, per il momento, non trovano conferma. Anche perché tra pochi mesi sono previste nuove elezioni e il tema, dati i tempi, non è di quelli particolarmente popolari. Ma, per un altro verso, potrebbe essere un segnale forte, nella direzione di una ancora maggiore accoglienza e solidarietà verso i più deboli, di un sindaco, Alessandro Andreatta, che non ricandiderà.
La scorsa notte davanti a palazzo Thun l’Assemblea antirazzista, mentre in aula era in corso la seduta del consiglio, ha promosso un presidio “all’addiaccio”, che terminerà oggi intorno a mezzogiorno, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui senza fissa dimora, su chi una casa non ce l’ha e dorme per strada. “L’inverno è bello, ma quando si ha una casa”, recitava un cartello appeso al muro del palazzo. In un altro veniva ricordato l’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 che tra l’altro sancisce il diritto per ogni essere umano ad avere un’abitazione.
La serata (e la nottata) è stata arricchita dalle performance del Teatro dell’Oppresso, da giocolerie varie e dalle musiche della “Raccatum band”. Dentro un gazebo si potevano ascoltare alcune testimonianze registrate di homeless, italiani e stranieri, raccolte dal giornalista Mattia Pelli. I partecipanti si sono muniti di sacco a pelo, coperte e tè caldo in abbondanza per affrontare le temperature rigide previste durante la notte. «In città ci sono diversi edifici pubblici dismessi che potrebbero essere riadattati per ospitare i senza tetto – ha detto l’attivista dell’Assemblea Federico Maddalena – Complessivamente, il numero di chi dorme in strada è in crescita (italiani e stranieri) e pure di lavoratori a basso reddito. A Brescia c’è un esperienza pilota per loro, un ostello che li ospita. Chiediamo inoltre che il Comune faciliti e non ostacoli le richieste di residenza per chiunque ne abbia diritto in base alla Costituzione».
«L’amministrazione comunale dovrebbe avere più coraggio – ha sottolineato Jacopo Zannini, consigliere comunale de “L’altra Trento a Sinistra” – Bisogna farsi carico della situazione. Attualmente manca un pezzo di welfare». Lo scorso anno, a Trento e Rovereto, nei 5 dormitori di bassa soglia, su 1220 richieste “solo” 723 sono state soddisfatte. Tutti gli altri si sono dovuti arrangiare con soluzioni di fortuna. PA.PI.
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