Lacrime per Mimmo: «Eri speciale»
Carisolo si stringe alla famiglia Cravos dopo la tragedia. Il sindaco di Trodena: «Strada pericolosa, servono autovelox»
CARISOLO. Il giorno dopo la tragica fine di Mimmo Cravos, il cuoco di 27 anni sbalzato dalla sua moto domenica sulla strada statale delle Dolomiti, Carisolo si ritrova attonito a commentare la perdita di un giovane pieno di entusiasmo e di progetti per il futuro. Mimmo è morto a bordo della sua Ducati, rientrando al lavoro, al ristorante «Essenza Gourmet» di Cavalese, che aveva avviato con il suo più caro amico e collega, Diego Rigotti, di San Lorenzo in Banale. Uno schianto contro un Suv che stava uscendo da una strada laterale. E, dopo i tanti incidenti che hanno funestato la statale, il sindaco di Trodena Edmund Lanziner lancia l’ennesimo appello per rendere più sicura la statale: «Sono stato sette o otto volte al Commissariato del governo per sollecitare più controlli sulla statale, strada che induce a correre e dove sarebbe necessario installare autovelox fissi, perché solo così possono essere un deterrente, a differenza dei controlli sporadici».
Ieri intanto a Carisolo c’è stato il mesto pellegrinaggio di parenti e amici nella casa della famiglia Cravos. Tra i tanti accorsi per dare conforto a mamma Nadia Minelli che, insieme ai figli Manuel e Nicole, sta affrontando questa tremenda prova, c’era anche il parroco don Flavio Girardini.
«Riuscire a trovare le parole in queste circostanze - afferma don Flavio - è veramente dura. La famiglia è distrutta e sta passando un momento difficilissimo. Per fortuna sono persone molto benvolute, che stano ricevendo l’affetto dei degli amici e degli abitanti del paese e del circondario». Il parroco riferisce che il funerale non è stato ancora fissato e bisognerà attendere il nulla osta del magistrato. Il pm della Procura di Bolzano, Lorenzo Puccetti ha aperto un’inchiesta, dovuta in questi casi, per verificare le eventuali responsabilità nella tragedia. Ma al di là degli accertamenti della dinamica dell’incidente, quello che rimane è il grande vuoto lasciato da Mimmo. E quanto fosse apprezzato ed amato dai suoi amici, lo si capisce dalle decine dei messaggi su Facebook. Le foto postate da Mimmo dell’ultima gita in moto al santuario di Pietralba e le tante dove si vede divertirsi con i suoi amici, stridono i messaggi che si allungano in bacheca. Scrive Luca, che appare in tanti scatti con Mimmo: «Siamo stati sempre insieme, tra i banchi di scuola e sul lavoro, sulla tavola e a Londra, ne abbiamo passate di storie assieme io e te... nel mio cuore e nella mia mente il tuo pensiero sarà eterno, oggi ho perso un grande amico, ma soprattutto un fratello». Marianna: «Non ci voglio credere... eri e sarai x sempre una persona fantastica». Andrea è un altro amico del cuore: «Per me sei stato come un fratello maggiore, insieme ne abbiamo fatte tante... eri una persona speciale; sincero, onesto, generoso e avevi sempre un sorriso per tutti». E Davide scrive: «Ti ricorderò sempre per come eri solare e come riuscivi a renderci allegre anche le giornate peggiori... sei stato grande». (sa.m.)