ALTO GARDA

La vela in lutto, è morto Franco Santoni

Il fondatore e presidente del circolo velico di Torbole è scomparso all'età di 83 anni


di Aldo Cadili


TORBOLE. Grave lutto nel mondo della vela, dello sport in generale e dell’economia altogardesana. All’età di 83 anni è scomparso Franco Santoni, personaggio conosciutissimo nelmondo velico internazionale per aver dedicato, da protagonista, a questa disciplina, gran parte della propria vita. Ma Franco Santoni è stato anche una colonna del commercio, titolare della rinomata gioielleria nel centro di Torbole. Nella sua storia sportiva ricca di soddisfazioni primeggiano soprattutto i trent’anni, quelli dal 1983 al 2003, alla guida del Circolo Vela Torbole (successivamente fu nominato presidente onorario) del quale, nellontano 1964, fu anche uno dei fondatori. Con grande impegno contribuì al progressivo sviluppo del circolo consentendo al club altogardesano di assurgere al top nel mondo della vela, diventando uno dei più importanti e noti circoli velici a livello mondiale. A lui si deve anche un’intensa attività agonistica caratterizzata dall’organizzazione di regate, numerose prove abbinate a campionati internazionali, con la partecipazione del gotha degli equipaggi provenienti da tutte le latitudini e composti, molto spesso, da olimpionici e plurimedagliati. Con Franco Santoni la sede del Circolo ubicato alla Conca d’Oro ha ospitato diversi team di Nazionali straniere, oltre a quella italiana, e grandi campioni del timone in allenamento sulle ventose acque del Garda trentino. Una notorietà con evidenti riflessi turistici, promozionali (Torbole, sotto la sua regia, ha conquistato il titolo di “capitale altogardesana della vela”) e di presenze con migliaia di ospiti stranieri. Il presidentissimo, come veniva chiamato Franco Santoni dagli addetti ai lavori, operò con unanimi consensi nella divulgazione della vela anche localmente eliminando ogni assurda ed ingiustificata visione elitaria. Coinvolse la gente, in particolare i giovani, e molti di loro appresero l’arte del navigare cimentandosi con successo nelle regate. Una particolarità, quella della promozione dello sport, che era nel suo dna di sportivo. Apparteneva ad una famiglia rivana appassionata di vela e fin da giovane gareggiò da protagonista, soprattutto con i “beccaccini” (gli odierni Snipe), poi con i mitici scafi olimpici 5.5 (la sua imbarcazione si chiamava “Emanuela VII”) e quindi i Soling e non ebbe rivali. La passione per la vela e le regate l’ha trasmessa ai due figli: Silvio, che è stato ad un passo dalla partecipazione ai Giochi di Sydney, e Gabriele. Franco Santoni lascia l’adorata moglie Mariella, da sempre compagna inseparabile in tutti i momenti della loro splendida vita coniugale. Da ieri nelle sede alla Conca d’Oro, il guidone del Club è a mezz’asta con un drappo nero in segno di lutto. «Un atto dovuto per una persona dalle doti eccezionali – ha rammentato conmolta tristezza Gianfranco Tonelli, già presidente del Circolo torbolano - con l’amico Franco ho condiviso trent’anni da direttore di sede e vivendo quasi quotidianamente accanto a lui ho apprezzato le sue non comuni capacità che spaziavano a 360 gradi. La sua grande operatività è stata riconosciuta a livello internazionale e la sua disponibilità, da gentiluomo, è stata gratificata da sincere amicizie e riconoscenze.Ho perso un amico».













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