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La storia di Fiocco e il voto in consiglio a Trento contro l’accattonaggio con gli animali

Fiocco è l’ultimo cane usato per chiedere la carità recuperato da Zampa Trentina. E lunedì si inizia a discutere del problema in consiglio comunale



TRENTO. Fiocco potrebbe diventare il simbolo della battaglia che Zampa Trentina sta combattendo contro l'accattonaggio con utilizzo di animali. Una lotta storica che l’associazione trentina sta portando avanti da anni riuscendo anche a riscattare da una vita di stenti alcuni cani.

Nella giornata di lunedì 14 febbraio i capigruppo discuteranno la proposta di divieto che una settimana dopo andrà in votazione in Consiglio comunale a Trento.

Sarebbe la possibilità di arrivare ad un divieto sul territorio comunale dell’accattonaggio con l’utilizzo di animali, utili solo per impietosire la gente di passaggio.

Non solo, ma quell’elemosinare è controllato da un racket che verrebbe messo in difficoltà se non avesse più la possibilità di giocare con la vita degli animali.

La storia di Fiocco è simile a quella di molti suoi simili. Del valore dei cani utilizzati per l’elemosina avevamo scritto solo qualche giorno fa dicendo che la loro vita valeva da 400 a zero euro: una quotazione scalare avvicinandosi alla data della partenza dall’Italia dei questuanti. Così è stato anche per Fiocco. Subito 400 euro e non un centesimo in meno, poi il passaggio di controllo ad un altro questuante che faceva di tutto per cedere a qualcuno il cucciolo, fino a quando è arrivato il momento della partenza per la Romania e Fiocco diventava un peso da cui sbarazzarsene il prima possibile.

Ancora una volta provvidenziale si è rivelata l’assidua presenza delle volontarie di Zampa Trentina che ha permesso un epilogo positivo. “La foto ritrae Fiocco in braccio alla nostra presidente Paola nello studio del veterinario per la sua prima vera visita. È solo un cucciolo, scrive Zampa Trentina, non capisce cosa sta succedendo ma apprezza le nostre coccole.

Il suo pancino gonfio rende urgente una sverminazione, tutto il resto può aspettare. Dovrà essere anche lavato a breve perché il suo pelo a tratti è annodato non lasciando respirare la pelle. Poi procederemo con tutto il resto. Con un impegno non indifferente, siamo riuscite a trovargli stallo immediato e ha già richieste di adozione (non chiamate per adottarlo, sapevamo che prima o poi lo avremmo recuperato e abbiamo già diverse famiglie idonee). Ora il piccolo, che si chiamerà Fiocco, mangerà come si deve, dormirà al caldo, farà le sue prime passeggiate e soprattutto non verrà più sfruttato da persone senza scrupoli.

Ci teniamo a raccontare tutto questo perché lunedì si riuniranno i capigruppo di partito per stabilire la proposta che la settimana successiva verrà votata dal Consiglio Comunale. A voi, capigruppo, ci appelliamo: fate in modo che Fiocco sia l'ultimo cucciolo legittimato ad essere sfruttato per l'accattonaggio.

Da due anni confidiamo in voi, vi abbiamo spiegato tutto, mostrato foto, forse con ingenuità vi abbiamo raccontato le storie di qualche singolo cane, vi abbiamo illustrato una realtà che non potevate conoscere in tutte le sfaccettature come la conosciamo noi. Non vanificate tutto il nostro e vostro lavoro, non permettete che la proposta per cui tanto abbiamo lottato diventi una barzelletta.

Per difendere la romantica immagine del raro clochard che divide il suo ultimo pezzo di pane col suo cane, unico compagno di vita, rischiate di non tutelare centinaia di cani sfruttati senza scrupoli da gente che sotto i baffi sorriderà di voi e della scappatoia che avete loro preparato comoda comoda. A Trento non ci sono senzatetto con compagni di vita e, qualora arrivassero, come sempre in noi troveranno tutto il supporto, non avranno bisogno di mettersi in terra col cane e una ciotola per le monetine"













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