La sala delle radio d’epoca intitolata ad Arturo Recla 

Ai Musei di Ronzone. L’ingegnere di origini nonese entra a pieno diritto nella rosa di tecnici italiani che proseguirono l’impegno di Guglielmo Marconi. Le sue invenzioni hanno fatto scuola


Giacomo Eccher


Ronzone. L’estate 2019 dei Musei sarà ricordata per la bella esposizione dedicata al pluripremiato cineasta americano Frank Borzage (che chiuderà a metà ottobre) la cui famiglia era originaria di Ronzone. Ma da quest’anno la struttura museale ha anche un’altra sala dedicata ad una “gloria locale”, l’ingegner Arturo Recla. A questo illustre concittadino, al quale il Comune aveva già intitolato una via del paese, il museo ha dedicato una sala ricca di oltre un centinaio di radio d’epoca di ogni tipo, frutto dell’appassionata ricerca di anni di Mario Larcher, che le ha volute regalare proprio a Ronzone per dare ulteriore prestigio e importanza ad un complesso museale che già offre alcuni motivi di interesse culturale. Tra i tecnici italiani che proseguirono l’impegno di Guglielmo Marconi nel campo della radio, apportando contributi spesso determinanti, un posto di rilievo va assegnato ad Arturo Recla.

Pioniere della radio e della televisione, Recla era nato a Ronzone, il 14 ottobre 1906. Sempre a Ronzone frequentò le sue prime scuole sotto la guida del padre maestro, dal quale ereditò la passione per l’insegnamento esercitato poi per tanti anni con abnegazione e serietà impareggiabili.

Dovette lasciare la sua terra natale per poter accedere alle scuole superiori, prima a Trento e poi a Milano dove cominciò la sua attività nell’industria e nella scuola, due settori complementari della sua vasta opera. Morì a Milano il 12 marzo 1984 e, come suo desiderio riposa nel piccolo cimitero di Ronzone.

Nel 1930 Recla era entrato a far parte come progettista della “Allocchio Bacchini” e come insegnante di laboratorio, all’Istituto Radiotecnico del capoluogo lombardo.

Come ricorda in una recente pubblicazione il compaesano Carlo Recla (tra i promotori dell’allestimento della nuova sala) l’opera dell’ingegner Recla è stata incisiva nel periodo 1930 – 1950. «Anni in cui – scrive Carlo Recla - gli apparati civili, professionali, militari da lui progettati hanno fatto scuola e si riconoscono per un’inconfondibile “stile”, quasi la sua creatività fosse quella di un artista».

Nel 1949 entrò nella “ABC Radio”, dove sviluppò nuovi progetti di televisori, quando ancora non esisteva una stazione emittente, e portò avanti il discorso dei gruppi di sintonia per radioricevitore, sfruttati alcuni suoi brevetti relativi alla sintonia mediante nuclei a permeabilità variabile (anziché condensatori variabili).

Dopo oltre quarant’anni di instancabile attività decise di staccarsi dall’azione industriale per dedicarsi, profondendo tutta la sua esperienza, nella stesura di testi di istruzione per il servizio tecnico di una nota casa italo-tedesca. È ricordato da quanti lo conobbero sul lavoro per la sua semplicità e la modestia con cui affrontava i più difficili problemi, in cui profondeva la sua intuizione ed esperienza in un settore che tanto ha fruito della sua magistrale competenza. I musei di Ronzone, ancora per questa settimana, sono aperti dalle 15 alle 18.30 dal martedì al sabato. Dal 17 settembre stessi giorni dalle 14.30 alle 18.













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