La riqualificazione del Santa Chiara discussa in consiglio a fine mese
TRENTO. Dovrà passare al vaglio di tre commissioni il progetto Santa Chiara Open Lab. Com’è noto si tratta della riqualificazione dell’area tra il parco Santa Chiara e l’ex casa di riposo di via San...
TRENTO. Dovrà passare al vaglio di tre commissioni il progetto Santa Chiara Open Lab. Com’è noto si tratta della riqualificazione dell’area tra il parco Santa Chiara e l’ex casa di riposo di via San Giovanni Bosco, curata dal Servizio Attività Edilizia, e diviso in otto moduli. Progetto che ha ricevuto il finanziamento del governo di 18 milioni, atto sottoscritto dal sindaco Alessandro Andreatta e Paolo Aquilanti, segretario generale presso la Presidenza del consiglio dei ministri, lo scorso 18 dicembre. Dopo la discussione in commissione vigilanza lunedì, ieri è toccato alla commissione urbanistica vagliare il progetto, per poi completare l’iter in commissione bilancio, il prossimo lunedì 15 gennaio per essere discusso infine in consiglio comunale alla fine di gennaio.
Le commissioni hanno preso visione degli accordi tra l’amministrazione comunale e i diversi partner coinvolti, riassunti nella delibera. Si tratta infatti di otto moduli, tre dei quali prevedono accordi di volta in volta con i privati che hanno parte in causa nella riqualificazione. Si tratta del restauro dell’ex mensa Santa Chiara, nella quale troveranno spazio le sedi dell’ordine degli architetti e degli ingegneri, oltre alla sede dell’Urban Center. Schemi d’accordo approvati lo scorso giugno, al quale si è aggiunta la società U-Hopper che ha manifestato il proprio interesse per nuovi sistemi e soluzioni per la sicurezza urbana in ambito “Smart City”.
L’altro accordo è stato preso con la Apsp Civica di Trento, proprietaria della chiesetta del Redentore, l’edificio in forte degrado che si affaccia su via S. Giovanni Bosco e che si vuole restaurare. Gli altri progetti che non necessitano di accordi con partner esterni, si legge nella delibera, sono il primo, che riguarda la ristrutturazione dell’ex casa di riposo e la riqualificazione degli spazi del parco Santa Chiara, perché di proprietà comunale. Saranno progettate all’interno dell’amministrazione comunale anche le attività di promozione e formazione sui temi della resilienza urbana, mentre per il piano Habitat, che è il comparto del cosiddetto “buco Tosolini” (e che prevede edilizia abitativa, uffici e negozi), si tratta di un intervento di iniziativa privata, il cui piano è stato approvato dal consiglio comunale nell’aprile del 2015. La delibera stabilisce infine che Giuliano Franzoi, dirigente del Servizi edilizia, è il responsabile. (sa.m.)