La rete del Mag per fare della crisi un’utile risorsa
Museo Alto Garda: la sfida delle collaborazioni La tappa vicina è la foto - mostra su Segantini
La crisi e, di conseguenza, i tagli o riduzione di contributi pubblici può essere una risorsa?. Parrebbe di si ,visto l’esito della conferenza stampa di ieri per la presentazione dell’attività e dei rapporti intrecciati sul territorio con le altre strutture culturali museali operata da parte di Mag. La sigla sta per Museo Alto Garda e comprende quel legame di intenti e ragionamento che si è venuto a creare fra Riva del Garda e Arco con bene placet ed entusiasmo da parte degli assessorati la cultura delle due istituzioni comunali. In quel programma d’intenti che in tempo di crisi già veniva promosso da parte dei finanziatori istituzionali, ecco che incentivandone l’attività sul territorio i poli culturali museali stanno ragionando in una visione d’insieme, coltivando relazioni, progettualità, comunanza di risorse, ma anche di proposte, con una ricaduta sul territorio in valore di proposte e richiamo culturale. Ripercorrendo la storia del Mag ,di quando si unirono in un disegno parallelo Museo Civico di Riva del Garda e Galleria Civica di Arco, Giovanni Pellegrini responsabile di Mag, illustra i passi fatti e con orgoglio annuncia il passaggio da progetto ad ente vero e proprio.
Il passaggio permette di lavorare quindi su più livelli e a più progetti fra cui una condivisione di tematiche storiche che vorrebbe raggiungere una partecipazione allargata con Museo storico La Guerra di Rovereto così da procedere ad un radicamento sul territorio e programmare una logica attività editoriale condivisa. Storia ma anche contemporaneità che si esprime già in Galleria Civica ad Arco ma che richiede una progettualità condivisa in cui favorire le partecipazioni già in itinere con il Mart che non risulti un prolungamento del Museo di Rovereto ma che apra un ragionamento di collaborazione attiva con una sua logica. Pellegrini quindi illustra come sia in atto un progetto triennale che vede Galleria Civica e Spazio Segantini valorizzati ulteriormente, oltre alla costruzione di un percorso tavolo di lavoro costituito da critici d’arte, e addetti specialistici di supporto, approfondimenti e uno spazio pinacoteca con una serie di mostre che parlino dell’arte contemporanea nelle sue massime espressioni locali e poi spaziare verso artisti nazionali. Lo stesso dicasi con la collaborazione verso Castello del Buonconsiglio e Museo delle Scienze che getta un ponte di approcci recenti ma che ha una storia vedasi Museo delle Palfitte di Ledro. Un legame quello con il Museo delle Scienze di Trento sottolineato dal suo direttore Michele Lanzingher che ha come minimo comune denominatore appunto la determinazione del territorio, la cui percezione è base fondamentale di un sentimento di appartenenza. Investire sulle scuole risulta per Lanzingher doveroso, soprattutto in un momento di crisi, in cui l’esperienza museale dovrebbe essere favorita per laboratori studenteschi, sgravando dalle famiglie. Non solo un richiamo verso la centralità di Trento, ma anche una visione trasversale di studio comune e collaborazione per lo studio del paesaggio che “f. anno parte della stabilità di un territorio” chiosa Lanzingher nel suo intervento.
Stesso dicasi per lo sguardo di Castello del Buonconsiglio sul territorio, quando vede la potenzialità della collaborazione per disegnare in modo allargato la rete che lega i castelli del nostro panorama.
Non solo castelli che sono una risorsa culturale e museale, ma anche la possibilità di dialogare in fatto di mostre temporanee e studi di quel punto d’incontro naturale che ci vede cerniera fra cultura mediterranea e centro Europa. Chi ci ha creduto subito nella collaborazione è Mart di Rovereto nella persona di Cristiana Collu che in modo lungimirante ha subito visto la necessità di fare “sistema museale, di condivisione sì da contraddistinguere e risolvere le risposte in modo tempestivo ed efficace”.
Non solo istituzioni la rete prevede la partecipazione attiva ed entusiasta da parte di associazioni ed enti così da non sovrapporsi in produzioni ma viaggiare in una sola corsia verso un unico obiettivo. Quale prima esperienza di questa visione allargata inaugura sabato 23 marzo ore 18 a Galleria Civica G.Segantini, la mostra fotografica “Segantini, la memoria delle immagini” un elogio all’artista pittore attraverso scatti di repertorio.