TRENTO. Guerrieri che attaccano a colpi di bastone gli abitanti di un piccolo villaggio di capanne. Obiettivo, espugnare i territori di Ötzi. Indietro di 5325 anni e in uno scenario naturale che pretende di essere primitivo vanno in scena la vita e le avventure dell'uomo di ghiaccio ritrovato 25 anni fa sul ghiacciaio del Similaun.

Ed è anche per celebrare questo anniversario, che cade il prossimo 19 settembre, che nelle sale cinematografiche uscirà “Iceman” – regista e sceneggiatore il tedesco Felix Randau - sulla vita della mummia esposta al museo archeologico di Bolzano. Insomma, Ötzi, che è già una star mondiale ed uno dei simboli dell’Alto Adige, si appresta ora a calcare il «red carpet».

La maggior parte delle scene sarà girata in Alto Adige. Ma non tutte in Val Senales, luogo della scoperta, dove pure ci sarà un attraversamento del ghiacciaio da parte di Kelab, ovvero Ötzi, interpretato dall'attore tedesco Jürgen Vogel (Good Bye, Lenin; L’onda; Una famiglia). Molte sono ambientate nello spettacolare scenario di Passo Rombo, in Val Passiria, vicino alla malga Unterglanegg.

Sulle rive del Passirio, con lo sfondo dei ghiacciai dell'Ötztal sono state costruite tre capanne di legno che rappresentano il perno del set cinematografico. È qui, a 1710 metri di altitudine, che si consumano le battaglie da cui Ötzi si deve difendere.

«C'è molta vendetta nel film», dice Boris Ausserer, produttore tedesco. Del resto, dopo aver trovato la sua famiglia morta e la capanna bruciata, Kelab/Ötzi è mosso dal desiderio di vendetta e si mette alla ricerca degli assassini. «È un film di avventura ma lo definirei anche un thriller d'autore perché la suspense è sempre alta», dice Maja Wieser, della bolzanina “Echo film”, coproduttrice assieme alle tedesche “Port au prince Film & Kultur Produktion” e “Lucky Bird Pictures” e l'austriaca “Amour Fou Vienna”.

Nel cast, tra gli altri attori, anche l'italiano Franco Nero.