La Mattarei verso l’aumento di stipendio
Si fa largo la proposta di portare il compenso del presidente della Cooperazione a 135 mila euro all’anno
TRENTO. E’ nata come una voce, ma poi è diventato un boato, amplificato dall’atmosfera felpata dei corridoi della Cooperazione. Fa rumore, in via Segantini, l’ipotesi che la nuova presidente Marina Mattarei potrebbe vedersi riconosciuto dal cda un’indennità di 135 mila euro. Per il momento siamo, appunto, solo all’ipotesi. Ma è già molto per far alzare più di un sopracciglio. In molti, infatti, ricordano come l’ex presidente Mauro Fezzi prendesse 100 mila euro all’anno, mentre Diego Schelfi, presidente di quella che sembra un’altra era geologica, prendeva prima 150 mila euro all’anno poi ridotti a 120 mila euro.
In molti fanno notare che, se l’ipotesi dovesse essere confermata al prossimo consiglio d’amministrazione previsto per fine luglio, la parola d’ordine del nuovo corso ovvero sobrietà sarebbe ben presto dimenticata. Il tema dei compensi è stato proprio al centro di grandi discussioni durante i lavori di modifica dello statuto della Federazione. E’ stato deciso che i compensi vengano stabiliti dal consiglio d’amministrazione su proposta del comitato esecutivo e che vengano pubblicati sul sito per esigenze di trasparenza. In passato, in molti, avevano chiesto che i compensi venissero resi pubblici e Schelfi si era ridotto l’indennità di 30 mila euro proprio perché il tema era caldo.
Secondo la proposta che sta maturando in questi giorni in Federazione gli altri amministratori avrebbero lo stesso compenso del mandato precedente. Il vicepresidente vicario Bruno Lutterotti prenderebbe, quindi, 27 mila euro. Ma la vicepresidenza della Federazione per lui, presidente di Cavit , non è che uno dei tanti incarichi e sicuramente non il più remunerativo.
Resta il punto che quello dei compensi è un tema molto caldo. Anche durante l’assemblea che ha eletto Marina Mattarei in molti hanno chiesto un chiaro segno di discontinuità. La nuova presidente dal canto suo ha già segnato una forte discontinuità dal punto di vista della gestione. I temi vengono discussi tutti in seno al consiglio d’amministrazione e, spesso, le discussioni sono anche molto accese. In molti sono rimasti spiazzati da questo tipo di gestione più trasparente. Adessola discussione sui compensi viene seguita con molta attenzione da tutto il mondo della cooperazione. Un’attenzione che è stata appunto stimolata dalle voci sull’ipotesi di aumento. Voci che hanno fatto drizzare le orecchie e crescere i malumori dei cooperatori. (u.c.)