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La «guerra» della musica si combatte in riva al lago

Caldonazzo, un campeggio fa causa ad un albergo per i party a tutto volume. Ora la potenza dei concerti sarà decisa dal comune di Pergine



CALDONAZZO. Da una parte un campeggio, luogo scelto spesso dalle famiglie per le vacanze. Una vacanza rilassante da trascorrere fra bagni di sole e bagni nel lago. E magari andando a letto non troppo tardi e con solo il rumore nelle onde come sottofondo. Dall’altra un albergo che ha deciso un paio di anni fa di organizzare in estate dei «camparty» all’insegna della musica e del divertimento. Campeggio e hotel sono vicini e si affacciano entrambi sul lago di Caldonazzo. E ora si trovano come parti contrapposte di un processo civile. Con il primo (il campeggio Punta degli indiani) che si lamenta per la musica ad alto volume che arriva durante la bella stagione dall’hotel Valcanover in occasione dei party.

E il primo round è stato «vinto» dal campeggio. O meglio, il «limitarore di potenza» che il Valcanover aveva già utilizzato la stagione scorsa, sarà nelle mani di un soggetto terzo. Il Comune di Pergine o la polizia locale. Così ha deciso, in attesa dell’udienza di maggio, il giudice Serao. Giudice che aveva affidato una perizia per capire se le lamentele dei gestori del campeggio (che si sono affidati all’avvocato Busetti) fossero reali e se ci fossero dei superamenti delle soglie di tollerabilità dei rumori in occasioni delle feste.

E in effetti un perito durante un controllo avrebbe riscontrato la violazione. Una violazione accidentale come spiega l’hotel (tramite l’avvocato Stolfi) dovuta ad una disattenzione. Il limitatore di potenza, infatti, era già stato predisposto ma durante una festa la chiave del marchingegno era stato tolta. E quindi i decibel avevano superato la soglia. Ora con l’ordinanza del giudice cosa accade? Accede che le chiavi saranno affidate ad una persona terza evitando quindi anche degli «incidenti».

Il campeggio lamenta un danno patrimoniale dovuto alle feste danzanti dei vicini di spiaggia. Ci sarebbero persone che dopo una serata di musica avrebbero lasciato la piazzola scegliendo un’altra struttura per trascorrere le vacanze. Un danno economico che sarebbe stato quantificato in 50 mila euro. Ora per mettere la parola fine alla questione sarà necessario aspettare la prossima udienza davanti al giudice civile che dovrà decidere se ci sia stato o meno un danno. Dalla sua l’albergo ha anche una sorta di «sondaggio» fatto fra i residenti per capire se le serate musicali abbiano arrecato danni anche a chi abita nella zona. E l’avvocato Stolfi spiega che la risposta sarebbe stata negativa.













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