«La funivia? Ci sono già imprenditori interessati» 

Maestranzi: «Gruppi di lingua tedesca si sono fatti avanti per la realizzazione» Ieri al convegno illustrate le potenzialità: turisti +25%, 300 posti di lavoro


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. Un aumento del flusso turistico pari almeno al 25% per quanto riguarda gli arrivi ed al 30% per quanto riguarda le presenze, un incremento della spesa dei turisti del 20%, benefici ambientali di non poco conto per la riduzione delle emissioni di CO2 ed un aumento del valore degli immobili stimabile del 25%. Ma anche un importante aumento delle entrate fiscali ed un numero di nuovi posti di lavoro compreso tra i 200 ed i 300. Queste le stime presentate nella giornata di ieri, presso la sala convegni dell'Isa, da Dario Maestranzi e Alessandro Oliveri. Sono numeri importanti, percentuali succulente, quelle che si trovano dietro la possibilità di realizzazione dell'ormai arcinota funivia Trento-Bondone. Nella giornata di ieri è infatti andato in scena un incontro organizzato dal "Comitato per il Sì alla Funivia Trento-Bondone", durante il quale sono potuti intervenire, tra gli altri, il consigliere comunale delegato allo sviluppo del Monte Bondone Dario Maestranzi e l'architetto Alessandro Olivieri, autore dell'agenda strategica del progetto Monte Bondone 2035.

Sono già 3.723 le firme arrivate per la petizione proposta dal Comitato, nel giro di pochissimi giorni, e mentre sostenitori, oppositori e cittadini semplicemente curiosi aspettano l'esito della discussione in Commissione urbanistica di oggi, nel tardo pomeriggio di ieri Maestranzi, proprio partendo dal "masterplan" per il Monte Bondone, ha spiegato: «Questo progetto non ha un budget, in qualche modo inverte la logica, chiamando il privato sul Bondone. Come Comune di Trento possiamo fare un sacco di cose, soprattutto recuperare il tempo perso, di cui un po' mi vergogno. Io sono da quindici anni in Consiglio comunale e mi vergogno che questi progetti non siano stati fatti tanti anni fa. Ognuno ha le sue responsabilità, ma io, nel mio piccolo, negli ultimi due anni sto cercando di rifarmi».

«Dobbiamo creare le premesse perché il privato arrivi ad investire sul Monte Bondone -ha sottolineato Maestranzi- ed uno di questi è la funivia». L'idea che verrà sottoposta sarà infatti quella di un progetto finanziato per la maggior parte da privati, mentre la spesa pubblica dovrebbe ripagarsi nel giro di una ventina d'anni. Le cifre in questione ammontano a circa 30 milioni per la funivia, il cui punto di partenza sarebbe stato individuato in piazzale Sanseverino, e 15 milioni necessari per le opere accessorie.

Interrogato in merito ai misteriosi finanziatori, gruppi di respiro mondiale, che si sarebbero già interessati Maestranzi non ha voluto, per ora, svelare l'arcano, limitandosi a suggerire: «Sono professionalità che parlano la lingua tedesca, poi può essere tedesco, austriaco o altoatesino». Si è quindi lasciato intendere che non si tratti di gruppi trentini, ma Maestranzi non ha voluto aggiungere altro per rispettare la parola data ai diretti interessati.

Nel suo intervento, invece, l'architetto Oliveri ha riepilogato il Progetto Monte Bondone 2035, ricordando quanto fatto e spiegando da dove proviene questa nuova spinta per la costruzione della funivia: un'idea che aleggia sulla città da anni ma che non si è mai concretizzata.

Ulteriori aggiornamenti dovrebbero quindi arrivare nella giornata di oggi, quando le relazione di Oliveri e lo studio di fattibilità di Trentino Sviluppo verranno ripresi in Commissione urbanistica, dove si discuterà di quello che, tra vantaggi economici ed ambientali, sembrerebbe un progetto di grande prospettiva.













Scuola & Ricerca

In primo piano