Grandi carnivori

La denuncia di Enpa: «Andrea Papi non è l’unica vittima del disinteresse per la prevenzione»

L’associazione ambientalista punta il dito contro la Provincia:« Non si sono visti cassonetti anti-orso, campagne di sensibilizzazione, chiusura al pubblico delle aree a rischio». Rinnovato l’appello contro la soppressione degli esemplari problematici



TRENTO. L'associazione animalista Enpa rinnova l'appello al Governo di intervenire e impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge provinciale che consente soppressione degli esemplare problematici, fino a otto all'anno.

«A un anno di distanza dal tragico incidente che ha causato la morte di Andrea Papi, per la quale Enpa rinnova il proprio cordoglio, in Trentino non è cambiato proprio nulla. Non si sono visti i cassonetti anti-orso, non si ha notizia delle campagne di sensibilizzazione e informazione per residenti e turisti, non c'è traccia dello stop ai foraggiamenti degli animali selvatici, né tanto sono state prese misure per delimitare e chiudere al pubblico le zone frequentate dagli orsi, soprattutto dalle madri con i loro cuccioli». Scrive, in una nota Enpa

«Dodici mesi dopo, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, continua nella sua pervicace e ostinato disinteresse per l'applicazione delle misure di prevenzione, le sole in grado di evitare e portare a soluzioni eventuali problematiche di convivenza con i plantigradi, i lupi e, più in generale, tutti gli animali selvatici. Andrea Papi non è l'unica vittima di questa inaccettabile gestione politica», aggiunge l'ente, citando l'abbattimento dell'orso M90













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