«La beneficenza? Si fa ma senza farsi pubblicità»

L’ex senatrice Pasquali devolve un mese di vitalizio per aiutare i terremotati I colleghi non la seguono: «Già impegnati nella solidarietà, non serve dirlo»



TRENTO. «Un sasso nello stagno», lo ha definito l’ex senatrice bolzanina Adriana Pasquali (An) lanciando - in una lettera pubblicata ieri dal Trentino e dall’Alto Adige - la sua iniziativa di devolvere un mese del vitalizio da parlamentare per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto nelle Marche e nel Lazio. «Se ognuno di noi farà conoscere la sua offerta, si porrà provocatoriamente come esempio a chi si trovasse nelle sue stesse condizioni economiche, con riferimento al suo personale percorso politico», incalza la senatrice.

Ma gli ex colleghi parlamentari non sembrano seguirla su questo terreno. Anzi, semmai ne prendono (elegantemente) le distanze. Spiega Marco Boato, ex parlamentare dei Verdi: «Io la mia parte la sto facendo anche per il terremoto delle Marche, dove tra l’altro conosco delle persone». Ma subito cita il Vangelo: «Non sappia la mano destra ciò che fa la sinistra. Massimo rispetto per le iniziative di tutti, ma personalmente sono contrario a fare pubblicità alla beneficenza».

Stessa linea di Luigi Olivieri, ex parlamentare Ds ed ex consigliere regionale (oggi membro del coordinamento provinciale Pd): «La beneficenza si fa e non si dice, non c’è bisogno di farsi propaganda». Olivieri ricorda: «La mia parte l’ho sempre fatta, anche per il post-terremoto dell’Emilia Romagna, da assessore della Comunità delle Giudicarie. Siamo riusciti con i nostri mezzi, insieme con la raccolta di fondi promossa da Corriere della Sera e La7, a costruire una scuola media da un milione di euro a Cavezzo, che oggi è uno dei centri scolastici all’avanguardia in Italia. Per questo ho proposto al presidente della Comunità di mettere a frutto quell’esperienza per le popolazioni terremotate delle Marche e del Lazio».

Anche Ivo Tarolli, già senatore Udc, si affida al precetto evangelico: «Non sappia la mano destra quello che fa la sinistra. La solidarietà si fa senza dirlo, io la penso così». Mentre Sandro Schmid, già parlamentare Ds, spiega di aver «già provveduto a fare un versamento, quello che mi sentivo di fare». Più duro Enzo Erminio Boso. L’ex parlamentare ed ex consigliere della Lega Nord non ha decisamente apprezzato l’iniziativa della senatrice Pasquali: «Non abbiamo bisogno che qualche ex parlamentare ci insegni a fare solidarietà», sbotta, «io sono contrario alle buffonate sul giornale. Noi della Lega ci siamo già parlati e faremo una raccolta fondi per i bambini di Amatrice, e la faremo quando in molti si dimenticheranno di quelle popolazioni». Boso racconta di essere stato particolarmente impressionato dalla distruzione di Amatrice, dove ha fatto il servizio militare nei carabinieri per un anno: «È venuto giù tutto, anche la caserma». Renzo Gubert, tre legislature alle spalle con il Ccd (una alla Camera e due al Senato), dice di ritenere «doveroso fare qualcosa per aiutare chi è stato colpito dal terremoto». «Personalmente non mi convince molto l’idea di donare tutto allo Stato, su un unico conto corrente. Aspetto di capire cosa si muove, magari in ambito ecclesiale». Intanto sul conto Fondo di solidarietà terremoto centro Italia 2016, attivato grazie a un accordo tra Provincia, Consorzio dei Comuni, categorie economiche e sindacati, l’Ufficio di presidenza del consiglio provinciale ha deciso di devolvere 50 mila euro. Tutti possono donare (Iban IT12S0200801820000003774828).

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