La bellezza delle piante verdi per  un cuore ecologista

Romallo. In occasione della giornata nazionale del risparmio energetico “Mi illumino di meno” (iniziativa che ha preso il nome ispirandosi alla poesia “Mattino” di Ungaretti) in programma venerdì 6...



Romallo. In occasione della giornata nazionale del risparmio energetico “Mi illumino di meno” (iniziativa che ha preso il nome ispirandosi alla poesia “Mattino” di Ungaretti) in programma venerdì 6 marzo è apparso un articolo sul quotidiano Trentino nella pagina dedicata alla Valle di Non, che -seguendo l’iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai Radio 2 - invitava i cittadini degli abitati di valle a mettere a dimora delle piante verdi.

L’appello ecologista è stato accolto con entusiasmo dalla famiglia Dominici di Romallo e in particolare Caterina, che si è fatta portavoce di un sentito comune. «Condividiamo l’appello come famiglia perché da sempre abbiamo circondato la nostra vecchia casa paterna, dapprima la precedente del 1600 e poi la nuova non solo di alberi da frutto, ma proprio di piante verdi». E le piante verdi della famiglia Dominici sono un vero e proprio abbraccio poetico che circonda la loro dimora, a cominciare dai due cipressi che, nel ricordo di Carducci, il padre Faustino aveva interrato e che ora rimangono “alti e schietti” superando di quattro piani la casa.

Vi è poi un arbusto che come nella poesia di Sergej Aleksandrovič Esenin “ascolta il fischiettare del vento e il paese materno” ed è il grande salice piangente, che, per la prima volta dopo quarant’anni complice il cambio climatico in corso, già a metà febbraio era pieno di gemme. La straordinarietà è che queste gemme appena nate hanno iniziato a dischiudersi fino a divenire piccole foglioline disposte a spirale già a fine mese e creando in soli dieci giorni una chioma distinta: evento questo unico, dato che il salice per sua caratteristica inizia questo processo solo in primavera.

Ma ad inorgoglire casa Dominici è sicuramente il Laurus nobilis (pianta sacra al Dio Apollo, che un tempo cingeva la fronte del poeta in segno di onorificenza) seminato quale piccolo cespuglio aromatico durante gli anni, forse anche perché protetto dalla casa, si è trasformato in un albero. L’alloro, pianta mediterranea sempreverde, difficilmente riesce a svilupparsi a tal punto da diventare un albero se non in condizioni climatiche favorevoli, quindi rarissimo vederne qualcuno nel Trentino settentrionale. In inverno con le sue foglie ovate lucide color verde scuro è ammantato da bacche rosse dalla forma speciale a quadrifoglio e tra i suoi rami sottili stormi di merli e fringuelli ivi si rifugiano intonando melodie primaverili in anticipo.















Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.