«L’autonomia? Usata dai partiti per le clientele» 

Di Battista (M5S) oggi in città: «Trento e Bolzano rilancino un sano federalismo» «Noi pronti a governare, andremo in parlamento con il nostro programma»



TRENTO. Nel nuovo parlamento non ci sarà perché ha scelto di non ricandidarsi, ma Alessandro Di Battista resta, insieme al candidato premier Luigi Di Maio, il volto più noto del Movimento 5 Stelle. Oggi il deputato torna a Trento (alle 18 al Teatro San Marco) e in questa intervista parla di programmi, alleanze e autonomia.

Di Battista, il 22 dicembre, lo ha detto sui social, è stato (e specifica per adesso) il suo ultimo giorno da parlamentare: in cinque anni il passaggio in aula che ricorda con più soddisfazione? E il rimpianto più grande?

Sono stati cinque anni molto intensi e spero di essere riuscito a portare la voce dei cittadini. Ricordo con particolare emozione gli interventi in aula contro gli impresentabili o le norme salva-banche, ma soprattutto quelli in difesa del popolo italiano. Mi ha dato grande soddisfazione poter dire in faccia a Renzi che ha completamente fallito. Non ho grandi rimpianti perché so di aver dato il massimo, ora farò campagna elettorale da attivista e porterò avanti con lo stesso impegno le idee del M5S.

Lei ha dichiarato la sua stanchezza ed insofferenza rispetto ai crack delle banche italiane. Ma il M5s cosa farà se andrete al governo, per salvaguardare i risparmiatori?

I risparmiatori sono vittime di un processo di rimozione collettiva da parte dei partiti che li hanno gettati sul lastrico. Noi non consentiremo che vengano abbandonati, le colpe di chi ha usato le istituzioni per fini personali sono palesi e vogliamo che i responsabili paghino. Per evitare questi scandali quando andremo al governo faremo subito due leggi: la riforma della governance della Banca d’Italia, che per esercitare correttamente la vigilanza dev’essere un’istituzione indipendente, e la separazione tra banche d’affari e banche commerciali, perché si recuperi la funzione sociale del credito.

Che cosa dirà agli italiani in questo tour che si apre a Trento? Passare dall’opposizione dura e pura all’eventuale governo del Paese vi trova pronti? Con chi sareste disposti ad allearvi? Davvero la discriminante sarebbe solo la condivisione del programma?

Noi siamo prontissimi a governare, siamo la sola forza politica ad avere un programma che peraltro è stato votato dai nostri iscritti. Abbiamo mantenuto tutti gli impegni che avevamo assunto di fronte ai cittadini e, forti della nostra credibilità, ci candidiamo a guidare la riscossa dell’Italia. Vogliamo l’introduzione del reddito di cittadinanza, il taglio delle tasse e le norme anticorruzione per affrontare le criticità strutturali del sistema-Paese. I nostri alleati sono i cittadini, quelli che i partiti hanno tradito. Se riceveremo la loro fiducia ci presenteremo in parlamento: a quel punto saranno le altre forze politiche ad assumersi le loro responsabilità di fronte agli italiani.

Cosa risponde a chi dice che lei potrebbe correre come sindaco di Roma se Raggi dovesse lasciare la poltrona?

Circolano tanti retroscena francamente ridicoli. Virginia ha tutta la mia stima, so quanto è complicato essere il sindaco di una città come Roma e sta facendo un grande lavoro. La decisione di non ricandidarmi è coerente con quello che ho sempre detto, naturalmente la nascita di mio figlio ha rafforzato una decisione già presa. Io molto probabilmente avrei la poltrona assicurata ma ciò che importa sono le battaglie e non i ruoli.

Due focus locali: il M5s di Bolzano è uscito con dichiarazioni forti sul rinnovo della concessione dell’A22 e sul passaporto austriaco per i sudtirolesi. Parole che non si sentono a Trento. Che futuro vede il M5S per la nostra Regione?

Per la loro storia e il loro ordinamento, Trentino e Alto Adige sono esempi di come la partecipazione e il decentramento possano dare buoni risultati in termini di amministrazione. Certo, in questi anni i partiti hanno usato l’autonomia in modo pessimo, come paravento per giustificare clientelismo e interessi particolari. Noi vogliamo recuperare ed estendere a tutto il Paese la funzione originaria di questo modello di decentramento amministrativo: avvicinare le istituzioni al cittadino, tutelare le peculiarità culturali e linguistiche e responsabilizzare amministratori e cittadini. Il Trentino Alto Adige dovrebbe non solo difendere la sua autonomia, ma proporre un progetto di trasformazione del sistema regionale in vigore, per condurci a un sano federalismo.

Tra due mesi ci saranno le politiche e in autunno le provinciali: come mai sino ad oggi c’è silenzio assoluto sui possibili candidati? Nel 2013 su due eletti, una (Manuela Bottamedi) è passata nelle fila della maggioranza e poi al gruppo misto. E anche in parlamento parecchi hanno lasciato il movimento. Come farete per ridurre il rischio di trasformismi anche nel M5s?

In Trentino come in tutta Italia ci sono tantissimi attivisti che si sono dati da fare con iniziative, raccolte firme, eventi e che lavorando a fianco dei portavoce hanno imparato tanto. È naturale che fra loro ci saranno futuri portavoce. Prima dei nomi, per noi vengono le competenze, la preparazione, la credibilità, le battaglie del Movimento.













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