L’ateneo aumenta le borse ai dottorandi
TRENTO. Ammonta a 223 milioni di euro, prevedendo l'utilizzo di riserve di patrimonio netto per 12,1 milioni, il bilancio di previsione per il 2018 dell'Università di Trento approvato ieri all'unanimi...
TRENTO. Ammonta a 223 milioni di euro, prevedendo l'utilizzo di riserve di patrimonio netto per 12,1 milioni, il bilancio di previsione per il 2018 dell'Università di Trento approvato ieri all'unanimità da consiglio di amministrazione.
Per gli investimenti sono stati stanziati 19,2 milioni complessivi, di cui 11,6 milioni destinati allo sviluppo del piano edilizio (in particolare la prosecuzione dei lavori relativi al compendio Manifatture Tabacchi e a Mesiano per la biblioteca e i laboratori) e 7,5 milioni per l'acquisto di attrezzature scientifiche. I contributi in conto capitale della Provincia ammontano a 10,5 milioni. I trasferimenti da parte di Piazza Dante, sulla base dell'impegno assunto con il ministero dell'Economia e rilevati tra i contributi in conto esercizio, ammontano a 114,8 milioni di euro e sono ripartiti fra una quota base, destinata a dare continuità alle attività già in essere (111,6 milioni), una quota programmatica, assegnata per il finanziamento di specifici programmi di sviluppo già definiti in precedenza (0,2 milioni) e residui di anni precedenti riferiti ad iniziative progettuali di interesse comune non ancora ultimate (3 milioni).
Per quanto attiene i ricavi propri, emerge la capacità dell’Ateneo di attrarre finanziamenti per la ricerca (31 milioni), fra i quali spiccano 25,4 milioni relativi a progetti di ricerca comunitari nell’ambito dei programmi FP7 e Horizon 2020. Significativi anche i proventi derivanti da ricerche commissionate e da trasferimento tecnologico (8,8 milioni) e la contribuzione studentesca per 17,7 milioni. Le spese per il personale sono di 52,7 milioni per docenti, ricercatori ed esperti linguistici e a 26,3 milioni per personale tecnico amministrativo. Le spese per interventi a favore degli studenti ammontano a 19 milioni, di cui 9 milioni a favore dei dottorati di ricerca e 10 milioni per borse di studio.
Di rilievo anche le spese strettamente legate alle attività di ricerca scientifica e diffusione dei risultati delle strutture accademiche: compresi gli assegni di ricerca, a 22 milioni.
Su proposta del Senato accademico, il cda ha anche approvato una misura in favore di dottorandi e dottorande. Dall'1 novembre 2018 saranno aumentate le loro borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato. Ai beneficiari verrà corrisposto un importo non inferiore a 1.200 euro mensili, a fronte degli attuali 1.010 euro. L'ateneo porta così la borsa, stabilita dalla normativa vigente in 13.638 euro lordi, a 16.290 euro lordi.