L’Arcivescovile «reinventa» ragioneria
La novità di quest’anno è l’Istituto tecnico economico. Il nuovo preside Agostini: «Scuola e lavoro sull’esempio tedesco»
TRENTO. La campanella suonerà alle 8, come sempre. Dopo una pausa di tre mesi, oggi riapre la scuola,con le giornate scandite dai ritmi e dai riti consueti, quasi che non vi fosse stata alcuna interruzione. Un’istituzione che si sforza di rinnovarsi, a livello nazionale, come provinciale, con un’attenzione rinnovata, che ha portato alla stabilizzazione di 500 precari trentini (che saranno seguiti da altri 200).
Le novità riguardano anche la didattica, con percorsi che mirano a venire incontro ai mutamenti della società e del mondo del lavoro. La scuola paritaria cattolica dell’Arcivescovile, già distintasi per l’attenzione alle lingue e all’internazionalizzazione, si muove in questa direzione. Lo fa inaugurando un nuovo indirizzo alle scuole superiori: l'“Ite”, Istituto tecnico economico, che viene promosso in collaborazione con la Cooperazione trentina. «Un modello che cercherà di proporre in termini nuovi le istanze della vecchia ragioneria, facendo leva su quell'alternanza di scuola e lavoro che è stata la fortuna nel modello tedesco e valorizzando il patrimonio del mondo cooperativistico, molto radicato nella realtà trentina», spiega don Lamberto Agostini, il nuovo dirigente, che succede a Udalrico Fantelli, rimasto al timone dell’istituto per quattro anni e ora in pensione.
Un preside giovane, 44 anni, che potrà dare nuovo slancio alla scuola di via Endrici anche in virtù dell’esperienza maturata come delegato per la scuola a livello diocesano. Una ventina gli iscritti all’Istituto tecnico economico, che è anche una risposta alla crisi di alcuni indirizzi di grande tradizione. «Sì, c'è stata una flessione sulle superiori - conferma il nuovo dirigente - che però quest'anno riguarda il versante dei licei ovunque. Noi abbiamo cercato di rispondere alle esigenze degli studenti proprio con l'Ite, mentre alle medie come Cda abbiamo deciso di porre dei limiti di ufficio, fissando un massimo di 4 sezioni per non correre il rischio di impoverire la proposta educativa. In passato si era arrivati anche alla sezione G...». L’offerta dell’Arcivescovile è completa: elementari, medie, classico, scientifico, linguistico e Ite a Trento; elementari, medie e Lia (Liceo internazionale Arcivescovile con quarto anno in Inghilterra) a Rovereto. «Alla scuola si aggiungono le realtà di accoglienza: i convitti, non solo interni ma anche per le altre scuole, e le residenze universitarie. Ci aggiriamo sulle 1.700 persone, tra studenti e convittori». E se questi ultimi sono calati (una cinquantina a Trento e altrettanti a Rovereto), c’è stato «un aumento notevole degli universitari residenti, che oggi sono una comunità di 125 persone (nel 2007 erano meno della metà). Va sottolineato che non è un servizio di affittacamere, ma una realtà che si offre come spazio educativo».