L’alta val di Peio restituisce il teschio di un soldato
Lo ha trovato un escursionista al limite del ghiacciaio Il reperto consegnato ai carabinieri sarà tumulato a S.Rocco
PEIO. La Grande Guerra continua a lasciare drammatiche testimonianze in Val di Peio: nei giorni scorsi un alpinista di Peio (R.T. le sue iniziali, visto che intende rimanere quasi anonimo), ha infatti rinvenuto in alta Valle degli Orsi, a circa 2.800 metri di quota, un teschio umano, ancora in buone condizioni e sicuramente riconducibile ad un soldato perito nel corso della Guerra Bianca.
Spiega lo scopritore: «ogni anno a metà-fine estate vado a fare una lunga escursione nella selvaggia Valle degli Orsi per vedere il continuo ritirarsi del ghiacciaio e spesso ho notato bombe ed inconfondibili tracce delle antiche battaglie combattute quassù 100 anni fa tra Italiani ed Austro Ungarici; stavolta però la sorpresa e l’emozione sono state veramente forti: nel mezzo di una vasta pietraia ghiacciata e sovrastata da un pendio molto instabile e friabile, ho infatti notato un teschio umano, quasi completo della calotta cranica, con la mandibola e diversi denti in buone condizioni». L’alpinista ed appassionato di storia locale, pur sapendo che non si possono toccare o raccogliere tali reperti, ha però notato che il pendio circostante continuava a scaricare pietre; pertanto, per evitare che andasse distrutto o completamente perso il particolare ritrovamento, ha deciso di prendere con estrema cura ed attenzione il teschio, portandolo a valle. Ha quindi subito allertato i carabinieri di Cogolo, portando loro il reperto umano.
«Notando la particolare pericolosità del posto dove si trovava il teschio, - racconta - con continue scariche di grossi sassi, ho deciso di raccogliere il reperto e portarlo alle autorità competenti, affinché possano fare le adeguate indagini, nella speranza che venga poi finalmente tributata una degna sepoltura al povero soldato».
I carabinieri di Cogolo hanno quindi subito avvisato il Museo della Guerra di Peio, la Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia e la Croce Nera austriaca, l’attiva associazione che mantiene viva non solo la tragica memoria della Grande Guerra ma cura anche i cimiteri militari austro ungarici distribuiti in tutta Europa.
Molto probabilmente il teschio appartiene infatti ad un soldato imperiale caduto nel corso delle sanguinose battaglie di Punta San Matteo, combattute tra l’agosto ed il settembre 1918 tra Alpini italiani e truppe da montagna austro ungariche. Come da prassi, nei giorni prossimi, quando le condizioni meteo lo consentiranno, i funzionari della Provincia saliranno con le autorità competenti e gli esperti del museo di Peio nei pressi del luogo del ritrovamento, per cercare eventuali altri reperti.
Espletati i necessari passaggi amministrativi ed indagini tecniche, si potrà quindi provvedere alla sepoltura, che avverrà molto probabilmente domenica 6 settembre al cimitero militare di San Rocco, sopra Peio, nel corso della tradizionale e solenne cerimonia in onore dei Kaiserschützen del Piz Giumella e dei Caduti di tutte le guerre, senza alcuna distinzione di uniforme o nazionalità.