«Iva sulla tassa rifiuti, la Provincia non ha competenza»
TRENTO. All’interrogazione del consigliere Claudio Cia, che chiedeva di sollecitare il governo perché sia fatta chiarezza in merito all’applicazione dell’Iva sulle tariffe dei rifiuti ed agli...
TRENTO. All’interrogazione del consigliere Claudio Cia, che chiedeva di sollecitare il governo perché sia fatta chiarezza in merito all’applicazione dell’Iva sulle tariffe dei rifiuti ed agli obblighi degli enti fornitori, ha risposto l’assessore Mauro Gilmozzi. Il quale conferma che «la Provincia di Trento non è titolare di alcuna competenza in materia di applicazione o meno dell’Iva alle fattispecie imponibili previste dal legislatore statale, compresa anche la tariffa (o tassa) applicata ai servizi collegati al ciclo dei rifiuti, né può intervenire per definire le fattispecie stesse o dare interpretazione (e quindi neppure sulla sussistenza dei presupposti per definire in modo certo ed univoco come “tariffa” o come “tassa” l’entrata che qui rileva)». Tutto parte infatti, spiega Cia, dall’interpretazione che si vuole attribuire alla tassa, che in passato si chiamava Tia (Tariffa di igiene ambientale) e, in quanto corrispettivo di un servizio, è ravvisabile l’assoggettabilità all’Iva. «Questa interpretazione - scriveva Cia - non è stata però condivisa da parte della dottrina e della giurisprudenza, che ne ha riconosciuto la natura tributaria e la conseguente esclusione dal campo di applicazione dell'Iva. La Corte costituzionale, con la sentenza 238 del 24 luglio 2009, ha ulteriormente riconosciuto la natura tributaria della Tia. Ma la manovra correttiva dell'estate 2010 ha tentato di chiudere definitivamente la discussione con un atto di interpretazione: la natura della tariffa prevista dal D.Lgs. n. 152/2006 non è di natura tributaria, e pertanto è assoggettabile a Iva. Ma con sentenza n. 3756 del 9 marzo 2012, la Corte di cassazione ha nuovamente modificato l'interpretazione sulla natura giuridica della TIA, stabilendo che "Gli importi richiesti a titolo di tariffa d'igiene ambientale non sono suscettibili di essere assoggettati ad Iva". Un quadro confuso, aggiunge Cia, nel quale ciascun Comune si comporta diversamente in merito all'applicazione dell'Iva e che ha portato all’appello per una class action per il recupero dell'Iva da parte delle associazioni dei consumatori». Da parte sua Gilmozzi afferma: «La giunta provinciale si pone costantemente, e continuerà a porsi, in atteggiamento di piena collaborazione con gli Enti ed i soggetti preposti alla materia oggetto dell’interrogazione, sia a titolo di informazione ai Comuni sia, laddove questo si verifichi, partecipando attivamente a momenti di approfondimento e di studio per la definizione di possibili soluzioni».