edilizia abitativa

Itea, scattano gli aumenti: inquilini furibondi

Modificato il regolamento, canoni più pesanti per la fascia di reddito superiore La denuncia: «Rincari anche del 30%». Per l’istituto 1,5 milioni in più nel 2016


di Andrea Selva


TRENTO. Gennaio è sempre un mese caldo per l’Itea e anche quest’anno - con le prime richieste di pagamento - arrivano le proteste. Proteste annunciate, in realtà, dopo che l’autunno scorso la giunta provinciale ha approvato una serie di modifiche al regolamento di edilizia pubblica che hanno provocato aumenti del canone per alcune categorie di inquilini.

A lanciare l’allarme è stato, ieri mattina, Salvatore Peri – inquilino Itea di Trento Nord e contestatore di vecchia data della “privatizzazione” con il sindacato degli inquilini - secondo cui ci sono stati inquilini che si sono visti aumentare il canone anche del 30 per cento: «Ci sono famiglie che sono passate da 300 a 400 euro - ha detto - senza che la loro situazione patrimoniale o familiare sia nel frattempo cambiata. E’ un aumento continuo che gli inquilini non possono più sostenere».

All’Itea confermano di aver ricevuto una serie di richieste di “chiarimento” da parte di alcuni inquilini. E la risposta è uguale per tutti: gli aumenti sono legati al nuovo regolamento, modificato dalla giunta provinciale in autunno.

Gli aumenti. L’aumento non è uguale per tutti, perché è legato al valore dell’appartamento e viene applicato solamente agli inquilini con un indice Icef superiore allo 0,23. Parliamo della fascia più elevata di reddito tra le famiglie che hanno diritto all’edilizia abitativa. Ebbene queste famiglie subiranno un aumento del canone ma solo nella cosiddetta quota legata al “valore oggettivo”, cioè un parametro che tiene conto della situazione dell’immobile. Questa quota di fatto raddoppierà, passando dal 10 al 20 per cento. Cosa significa in concreto? Quando in autunno il regolamento venne presentato ai sindacati si parlò di aumenti di 20-30 euro, ma ci sarebbero inquilini che in questi giorni si trovano a far fronte a una situazione peggiore. Itea ieri non era in grado di fornire il numero di inquilini che hanno subito un aumento del canone e l’entità degli aumenti, ma le maggiori entrate previste per il 2016 sono in totale di circa 1,5-1,6 milioni di euro ed è chiaro che da qualche parte questi soldi dovranno arrivare.

Risparmio energetico. C’è un’altra voce che andrà a pesare sul canone d’affitto degli alloggi Itea ed è quella legata al risparmio energetico. E’ chiaro che chi occupa un’abitazione moderna può contare (oltre al maggiore confort) anche su una bolletta più leggera. A questi inquilini Itea chiederà di pagare una quota di quanto risparmiano grazie alle buone prestazioni energetiche del loro appartamento. Un calcolo di cui si occupa l’istituto sulla base della certificazione energetica degli immobili.

Altri interventi. Con il 2016 il regolamento Itea ha subito altre modifiche, oltre agli aumenti del canone. C’è maggiore severità nei requisiti Icef necessari per subentrare nel contratto Itea di un familiare, ma è stato introdotto anche un “correttivo” che consentirà ai genitori separati di occupare un appartamento con più stanze per ospitare periodicamente i figli in “affido condiviso”. Procedure più severe anche per il cambio alloggio che non potrà essere richiesto prima che siano passati almeno due anni dall’accettazione o dal rifiuto di un immobile.













Scuola & Ricerca

In primo piano