EDILIZIA ABITATIVA

Itea, scatta l’aumento per 1.500 inquilini

Il canone minimo passa da 25 a 40 euro come previsto dalla Finanziaria provinciale: a giorni i primi pagamenti maggiorati



TRENTO. Per circa 1.500 inquilini Itea che possono contare su un alloggio pubblico pagando un canone inferiore ai 40 euro (il minimo stabilito dalle normative è 25 euro, come abbiamo spiegato ampiamente sul giornale di ieri) è in arrivo un aumento: con la rata di gennaio, il cui pagamento scadrà la prossima settimana, il canone minimo verrà innalzato a 40 euro (come previsto dalla finanziaria provinciale) e quindi tutti gli inquilini che attualmente pagavano una cifra compresa tra i 25 euro (il canone minimo, garantito a circa mille nuclei familiari) e i 40 euro (altri 500 nuclei familiari circa) pagheranno indistintamente 40 euro. Non solo: chi supererà la soglia Icef di 0,34 Icef dovrà pagare da subito il canone di mercato (invece del canone sostenibile). Si tratta di misure che consentiranno maggiori incassi per Itea, stabilite dalla giunta provinciale, che non sono state accolte finora da particolari proteste da parte dei rappresentanti degli inquilini.

Luciano Rinaldi, dell’Unione inquilini territorio e ambiente, sottolinea che nel caso degli inquilini che possono contare sui canoni minimi il problema non è tanto quello della rata mensile, quando quello delle spese condominiali: «In questo caso, giustamente, non sono previste agevolazioni e quindi ci sono inquilini che fanno più fatica a pagare le spese (che comprendono anche il riscaldamento) rispetto al canone mensile di affitto».

Quanto alla lista con tutti i canoni Itea pubblicati su internet (di cui abbiamo dato notizia sul giornale di ieri, pubblicando anche l’elenco sul sito internet del nostro giornale) non ci sono state reazioni negative da parte degli inquilini: «E’ giusto che ci sia una forma di controllo» spiega Rinaldi. Sulla stessa linea anche Silvano Largher (del comitato degli inquilini) che spiega: «Noi siamo per sostenere gli onesti, non i furti, quindi la pubblicazione dei canoni, nei modi in cui è stata organizzata non può che trovarci d’accordo. L’importante è garantire serenità a chi abita in questi alloggi popolari». Ma Silvano Largher, che caldeggia un innalzamento della soglia Icef a 0,4 come requisito per la permanenza negli alloggi Itea (attualmente è 0,34), non rinuncia a commentare - a quasi dieci anni di distanza - la riforma societaria dell’Itea: «E’ stata un fallimento. I nuovi alloggi non si sono visti».













Scuola & Ricerca

In primo piano