Italcementi, la fumata stavolta su tutta la valle
Mercoledì mattina una nuvola persistente dal camino si estendeva per chilometri
VALLE DEI LAGHI. Prima o poi qualcuno proverà a utilizzare le fumate del cementificio di Ponte Oliveti, comune di Madruzzo, per divinare responsi o per azzardare previsioni del tempo. Per ora la loro unica utilità è risvegliare, ogni volta, paure che tra i residenti sono diventate virali. In 1.300 hanno firmato a sostegno del comitato “Salviamo la Valle dei Laghi”, nella speranza che proprio il comitato possa diventare un interlocutore in una partita che oggi vede al tavolo «solo» Italcementi e Appa. Ognuno più muto di un giocatore professionista di briscola. Ma ogni richiesta di un confronto, di chiarimenti che potrebbero stemperare almeno i timori peggiori, è caduta nel vuoto. Il cementificio continua imperterrito nella sua imprevedibile ma ripetuta emissione di fumate del tutto anomale. E il Comitato non può che documentarle, fotografandole, e segnalare alle autorità. Dalle quali arriva sempre la stessa risposta: nuvole di vapore. Normali, è il sottotesto. Come se fosse una vecchia locomotiva.
Mercoledì mattina la «nuvola» ha assunto rapidamente le dimensioni più grandi documentate fino a ora: si è presa la valle intera, fino a chilometri di distanza. Una specie di nebbia persistente che ha coperto il sole. Un bel modo per cominciare la giornata. Proprio ieri mattina era prevista una visita dei tecnici Appa per i periodici controlli. In attesa del loro responso, il sindaco di Madruzzo ha già chiarito che anche stavolta era “vapore”.
«Vorremmo solo - dice Marco Albino Ferrari, che ha scattato le foto di ieri e fa parte del Comitato - avere qualche certezza tecnica, invece di rassicurazioni un tanto al chilo. Dall’accensione il forno non è mai stato spento: lavora di continuo. Ma siamo al dodicesimo episodio di fumate del tutto anomale. In periodi diversi dell’anno e scollegate da qualsivoglia particolarità atmosferica. Nessuno ci toglie il timore che a fare la differenza sia cosa si brucia lì dentro. Chiediamo solo di essere smentiti, per la tranquillità di tutti. Ma da qualcosa di più tecnico di un “solo vapore”. Restiamo convinti che quello non sia il posto per un inceneritore, ma è un altro discorso. Adesso parliamo di salute e garanzie per la popolazione. Che sono un diritto, non una scelta di politica economica».