Irpef, sconto in stand by «Delibera immodificabile»

Per gli uffici della Provincia difficile cambiare in corsa. Ma il Pd non molla Olivi: «Serve coraggio politico, prendiamoci il tempo di approfondire»



TRENTO. Lo sconto dello 0,33% dell’addizionale Irpef regionale resta al momento in stand by. Dopo qualche giorno di verifica, a seguito della richiesta di approfondimento arrivata lunedì in giunta da parte del Pd, gli uffici della Provincia hanno concluso che, per com’è stata scritta nella Finanziaria 2014, in modo rigido, la norma non è modificabile con una delibera.

L’agevolazione prevede una riduzione dell’addizionale dello 0,33% (dall’1,23 allo 0,9%) per chi ha un reddito fino a 28 mila euro: la misura riguarda una platea di circa 200 mila trentini, con uno sconto che arriva ad un massimo di 92 euro all’anno ma che si riduce con il ridursi del reddito su cui si calcola l’addizionale. Una misura che è stata superata dal bonus Irpef di 80 euro al mese varato dal governo Renzi per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 26 mila euro, ed entrato in vigore da maggio.

Di fronte a questa novità, il Pd con il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e la segretaria Giulia Robol ha chiesto di rivedere l’intervento provinciale, rilanciando una richiesta a suo tempo avanzata anche dai sindacati e rilanciata nei giorni scorsi dalla Cgil: aggiungere dai 3 ai 7 euro al mese in busta paga a chi già ne ha ottenuti 80 ha poco senso - è stato il ragionamento - meglio dirottare i 14 milioni di euro del pacchetto provinciale su altre misure, o concentrare il sostegno su quelle categorie che non beneficiano del bonus governativo, come autonomi e pensionati.

Di qui il rinvio deciso lunedì in giunta. «Faremo un approfondimento - aveva spiegato il presidente Ugo Rossi - per capire se è possibile finalizzare i contributi su alcune categorie di contribuenti». Verifica che i tecnici provinciali hanno svolto con risultato negativo.

Ma l’assessore Olivi non demorde: «Ne ho già parlato con il presidente - spiega -a cui ho confermato il mio ragionamento politico. Le politiche fiscali della Provincia non devono essere emulative o cumulative rispetto a quelle nazionali, ma complementari come avvenuto per gli sgravi Irap». E ora? Per Olivi c’è lo spazio per approfondimenti ulteriori sul piano giuridico: «L’intervento a posteriori del bonus statale, anche se non ha un effetto diretto sul nostro gettito, apre spiragli di modifica per abbassare il tetto di reddito restringendo la platea dei beneficiari o direzionando il bonus su alcune categorie. Bisogna avere coraggio». Altra possibilità è approvare una nuova norma, ma significherebbe allungare di molto i tempi. Oppure la giunta potrebbe approvare la delibera così com’è, ma in quel caso il Pd chiederà un impegno scritto a cambiare rotta nel 2015.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano