Irpef, esenzione per i redditi bassi Ritocco in su sopra i 55 mila euro
La manovra della Provincia. La soglia degli sgravi scende da 20 mila a 15 mila euro: Fugatti segue l’impostazione di Bolzano. Ma intanto l’Alto Adige corre molto di più del Trentino e si allarga la forbice tra i due bilanci legati al Pil
Trento. Una forbice che si allarga, un delta assestato tra i 600 e gli 800 milioni di euro in termini di bilancio. Quello della Provincia di Trento è in calo mentre quello della vicina Bolzano (entrambi ancorati a doppio filo al rispettivo gettito fiscale) non è mai stato così ricco: se Maurizio Fugatti potrà disporre di 4 miliardi e 398 milioni per il 2020, il suo collega governatore altoatesino Arno Kompatscher avrà un portafogli pari a 6 miliardi e 250 milioni di euro, con un bel segno più di 350 milioni rispetto all’anno in corso.
La manovra finanziaria, presentata in queste ore a categorie imprenditoriali e sindacati, offre dunque una fotografia cruda di due realtà vicine che però hanno affrontato negli ultimi 15 anni la crisi economica con un passo molto differente. Ci torniamo tra poco.
Cambiano le aliquote
Altra cosa, ma non certo ultima per importanza, visto che si parla di tasse: sarà mantenuta l’esenzione Irpef per i redditi meno abbienti, ma dai 20 mila euro precedenti viene abbassata la soglia più bassa sino ai 15 mila euro annui. Con sostanzialmente tre aliquote: zero, 1,23 sino ai 55 mila euro, con un aumento dello 0,55 per chi supera questo limite e nuova aliquota a 1,78. Scelta fatta, con la stessa impostazione, anche dalla Provincia di Bolzano. Visto che qui si mette in pratica il tema della perequazione c’è il disco verde acceso dai sindacati. Osserva Walter Alotti, Uil: «Bene che si tutelino le categorie più deboli. Mentre con il ritocco dello 0,55 per chi guadagna di più, la Provincia si finanzierà il taglio del ticket delle ricette».
Dal documento che sta predisponendo la giunta provinciale si evince anche che la dotazione finanziaria per il comparto della sanità nel 2020 prevede uno stanziamento pressochè identico a quello dell’anno in corso. Il particolare è stato riferito ieri ai sindacati. Non ci sarà dunque il temuto taglio di risorse nel settore, nonostante l’azzeramento dei ticket sulle ricette (per tutti) annunciato dall’amministrazione Fugatti per il 2020.
Storia del sorpasso
Ma torniamo al gap tra Trentino ed Alto Adige che, non appena si fanno due conti, si nota come sia tutt’altra cosa rispetto al folklore. Bolzano ora può contare su imprese più competitive e più grandi, gode già della ricaduta economica del Tunnel del Brennero. Per molti sa fare più sistema con la propria imprenditoria. Ma non è sempre stato così. Sino ai primi anni duemila il Trentino era in vantaggio sull’Alto Adige, con la crisi il Pil trentino è andato indietro di qualche cosa come dieci punti. Bolzano di sicuro ha messo sul piatto una mole di investimenti pubblici molto superiore rispetto a quanto fatto a sud di Salorno: «Diciamo che qui si sono fatte scelte diverse negli anni passati. Però un’economia che cresce meno del 2 due per cento, lo dicono gli esperti, è sostanzialmente ferma. Ecco perché - osserva il governatore Maurizio Fugatti - con questa manovra vogliamo inserire, sì i 200 milioni di euro, risorse in più per provare a farla ripartire. Non è detto che ci si riesca ma noi ci proviamo. Bolzano in passato ha fatto così».
E la sanità? Qui la partita è quella legata ad un comparto che assorbe un terzo del bilancio provinciale, si parla di ben oltre un miliardo di euro.
I conti dell’Azienda
Si era detto che la voce avrebbe visto un segno meno nel bilancio del 2020 mente la dotazione su cui potrà fare conto l’assessora Stefania Segnana sarà praticamente invariata. Ecco, dunque che torna di attualità la tematica dei famosi efficientamenti. Cosa vuol dire? Che la spesa sanitaria di fatto aumenta, anche con le migliori intenzioni, proprio per come è stato costruito il sistema, con l’aumento dell’età media delle popolazione, in primo luogo. L’Azienda sanitaria dunque avrà nel 2020 la medesima dotazione finanziaria del 2019 con costi maggiori, dovendo trovare il modo di risparmiare, anzi efficientare, a fronte di aumenti di spese fisiologici. Già in estate da piazza Dante era arrivata una lettera dall’assessorato che preannunciava la necessità di mettere in campo in Azienda delle politiche di questo tipo. Per un quadro definitivo della manovra occorrerà attendere la fisionomia di quella romana.