Insulti e minacce a sindaco e a Mesrar

Una farneticante lettera anonima arrivata al “Trentino” contro i musulmani e in particolare alla consigliera comunale



ROVERETO. Dagli insulti alle minacce di morte: questo il contenuto di una lettera anonima inviata al “Trentino” con l’obiettivo puntato sul sindaco Andrea Miorandi e sulla consigliera comunale musulmana del Pd Aicha Mesrar oltre che dipendente della Provincia impiegata al commissariato di polizia all’ufficio permessi di soggiorno. Se gli interessati non sembrano dare peso alle minacce e alle farneticanti frasi scritte da un anonimo autore, il commissariato di polizia guidato dal vicequestore Leo Sciamanna ha provveduto a sequestrare busta e contenuto per avviare le indagine e trasmettere la documentazione alla procura della Repubblica.

Nella busta arrivata in redazione un foglio a quattro. Su una facciata campeggia una vignetta satirica contro Maometto, una di quelle vignette pubblicate su un settimanale europeo che ha scatenato scontri e rivolte nei paesi arabi; sull’altra tutta una serie di insulti (in italiano e in un improbabile dialetto) e di apprezzamenti pesanti nei confronti del sindaco e di Mesrar e del mondo islamico. Per quanto riguarda la consigliera comunale è riportato: “Dite a Mesrar torna al to paes che chi tecresc”. Eppoi un’altra frase dai toni macabri. A fondo pagina una mezza luna islamica sulla quale campeggia una doppia w rovesciata (come dire “abbasso”) mentre al suo fianco figura una croce cristiana con una doppia w (in segno di vittoria).

Dello stesso tenore i contenuti rivolti al sindaco Miorandi accusato di aver portato in consiglio comunale un’araba e di aver “calato le braghe” con il centro islamico e il cimitero islamico. E dopo l’invito a dimettersi una minaccia: “Sappiamo dove abiti”.

Chi ha scritto il volantino potrebbe aver usato un ormografo anche se le grafia (come figura nei disegni) appare un po’ insicura e tracciata da una mano tremolante. Chi può essere l’autore dello scritto? Un fanatico piuttosto che un mitomane se non un invasato o integralista, un “nuovo crociato” in difesa del mondo occidentale... Tutte le ipotesi sono possibili e immaginabili. E se può essere esclusa la matrice “politica” (la Lega che si è schierata contro un centro islamico a San Giorgio lo ha fatto apertamente scendendo in piazza) non appare invece del tutto campata in aria l’ipotesi che all’interno del mondo islamico lo scontro tra le varie componenti più o meno integraliste (emerso anche nell’incontro avuto recentemente con il sindaco sul centro islamico) possa aver dato origine alla lettera minatoria.

Il sindaco tuttavia aggiunge una sua lettura e sdrammatizza: «Chi ha scritto queste cose è un buontempone» afferma con una fragorosa risata. Ma le minacce nei suoi confronti? E soprattutto quell’intimidazione “sappiamo dove abiti” non la preoccupa? «Macché, non voglio dare alcun peso a queste cose» afferma sicuro. Poi però la butta ancora sul ridere:«Se davvero mi diranno che devo preoccuparmi, vorrà dire che sarò costretto a chiedere la scorta. Una scorta in bicicletta blu, naturalmente...».

Dal canto suo Aicha Mesrar preferisce non commentare: «Non dico assolutamente nulla» taglia corto trincerandosi dietro il silenzio. (g.r.)

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