Inquinamento dell’ex scalo Filzi, l’assessora Zanotelli: “Dati impongono una riflessione ma non sono una novità»
Dopo le analisi di Appa sull’area dove dovrebbe sorgere l’accesso alla galleria, interviene l’assessora all’ambiente: «Situazione nota da tempo, non si strumentalizzino i risultati per allarmare i cittadini»
TRENTO. “Se i nuovi dati di Appa sulle acque di falda dell’ex scalo Filzi non rappresentano purtroppo un elemento di novità, considerata la storia dell’area, impongono però una riflessione circa una possibile ridefinizione della Carta della Criticità Idrica sotterranea di Trento nord al fine di tutelare la popolazione e preservare l’utilizzo della falda stessa”.
Così l’assessora provinciale all’ambiente Giulia Zanotelli in merito al dibattito nato a seguito della pubblicazione da parte dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente - Appa dei dati relativi alle analisi chimiche della falda dell’area ex scalo Filzi, che hanno rilevato un superamento dei livelli di idrocarburi nell’area su cui dovrebbe sorgere la galleria di accesso nord del bypass ferroviario di Trento.
Le acque di falda sono state monitorate, tra dicembre 2023 e aprile 2024, in contraddittorio con tra Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Consorzio Tridentum, vincitore dell'appalto del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro.
“Possiamo valutare un’estensione dell’area più critica della Carta per tutelare i cittadini, ma purtroppo la situazione ambientale dell’area è alterata da anni ed il quadro noto a tutti - spiega ancora Zanotelli -. Spiace quindi constatare come si tenda a strumentalizzare una serie di misurazioni per allarmare e confondere i cittadini rispetto ad una situazione pregiudicata da tempo e su cui c’è sempre stata da parte delle istituzioni massima trasparenza”.
La Provincia ricorda in una nota che la qualità delle acque di falda dell’area di Trento nord trova un inquadramento generale nella Carta della Criticità Idrica Sotterranea, documento all’interno del Piano generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche approvato dall’Amministrazione provinciale nel 2008.
Tale cartografia individua e delimita le aree circostanti al SIN, che presentano una sicura alterazione delle loro caratteristiche (colore rosso). In colore arancio individua invece le areni cui vi è una probabile presenza di contaminazione, associandone una disciplina specifica che ne impedisce o limita l’utilizzo.
In tale contesto i piezometri interni allo scalo Filzi, di cui Appa ha pubblicato i dati di analisi, si collocano in prossimità del lato est dell’area di alterazione qualitativa della Falda (area rossa), e pertanto non rappresentano un elemento di novità rispetto al quadro ambientale già consolidato.