In Trentino ci si sposa di menoma si fanno più figli

La popolazione è arrivata a quota 519 mila, stranieri all'8,2%



TRENTO. Cresciamo di oltre 6 mila abitanti (ora siamo 519 mila), soprattutto grazie agli stranieri che ormai rappresentano l’8,2% della popolazione. Ci sposiamo sempre meno e sempre più tardi, ma facciamo più figli rispetto alla media nazionale. È la fotografia del Trentino scattata dall’annuario statistico 2008 della Provincia.
Oltre 700 pagine, 460 tabelle e 16 capitoli per descrivere la realtà trentina. Al 1º gennaio 2009 la popolazione residente è di 519.800 abitanti, 6.556 in più rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta sul 10,5 per mille (in aumento dello 0,4), superiore a quello nazionale che è del 9,6 per mille. Nel 2008 sono nati 5.423 bambini, 245 in più del 2007, e il numero medio di figli per donna è di 1,59, ancora superiore alla media nazionale ferma a 1,41. Si conferma il trend di invecchiamento: l’età media è di 42 anni, la quota di giovani resta più o meno costante, mentre continua ad aumentare l’incidenza degli over 65 che rappresentano il 19,2% dei residenti.
Si muore sempre più tardi: gli uomini in media a 75,5 anni, a 82,7 le donne la cui vita media si è allungata di 8 anni nell’ultimo quarto di secolo. Osservando le cause di morte, le principali riguardano malattie del sistema circolatorio e tumori.
Quella trentina è una realtà diventata negli anni più multietnica, dove gli stranieri sono 42.500 (l’8,2%) contro i 37.900 dell’anno prima, con percentuali che superano il 9% in valle dell’Adige e val di Non. È una popolazione giovane con un tasso di natalità doppio rispetto ai trentini. Le presenze più rilevanti sono di cittadini provenienti dai paesi dell’est extra Ue e dal Maghreb, in testa romeni, albanesi e marocchini.
Un altro dato importante contenuto nell’annuario è il netto calo dei matrimoni, 116 in meno rispetto al 2007 (-6,1%): i trentini si sposano meno che a livello nazionale (3,4 matrimoni ogni mille abitanti contro i 4,2 della media italiana) e lo fanno sempre più tardi, i maschi a circa 33 anni, le femmine a 30. Il 48% delle coppie (contro il 37% della media italiana) sceglie il rito civile, una percentuale che all’inizio degli anni ’80 era di poco superiore al 10%.
Cresce il livello di benessere, misurato dal prodotto interno lordo per abitante che è di 31 mila euro: in trent’anni il valore è aumentato di circa il 45%. Ma i dati economici, riferendosi al 2008, sono evidentemente superati da quelli aggiornati in tempo reale













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