In arrivo la stangata sulle case

I Comuni devono correre ai ripari: l'aumento dell'Ici è quasi certo


Robert Tosin


TRENTO. La stangata sull'Ici è dietro la porta. I Comuni stanno facendo e rifacendo i conti, ma una cosa è certa: quello che lo Stato si prenderà dall'applicazione della nuova Imu dovranno incassarlo attraverso l'unico strumento di tassazione locale che gli rimane. E non è detto che ridano di più quei municipi con una lunga tradizione turistica fatta di case per le vacanze, alberghi e negozi. Per il momento i sindaci hanno rimesso a bilancio previsionale l'introito definito, pronti però ad una variazione di bilancio in corsa non appena si saprà quanto Roma pretenderà dalle tasse locali.

La differenza sta tutta qui: se lo Stato si prenderà, come sembra, il 50% della tassa matematicamente il Comune incasserà molto meno di prima, nonostante il rincaro della tassa su seconde case, alberghi, negozi deciso dalla manovra di Monti. E quindi dovrà forzatamente pareggiare il conto aumentando l'Ici. A rischio anche il fondo perequativo, la cassa della Provincia che aiuta i Comuni a pagare le spese correnti. Proprio il mancato giro dell'Ici coperta dallo Stato dopo la cancellazione della tassa potrebbe creare un buco di 50 milioni di euro sui 260 disponibili. E' questa la situazione che preoccupa di più i municipi, anche se la Provincia ha assicurato in qualche modo la copertura per calmierare la differenza tra realtà "ricche" e "povere".













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