In 13 anni 14.200 alberi
Il Comune ne pianta uno per ogni bambino che nasce
TRENTO. Un albero nuovo per ogni nuovo nato. Un simbolo di vita e un contributo al mantenimento dei boschi. Lo impone una legge dello Stato e il Comune di Trento ha delegato ad occuparsene l'Azienda forestale. In 13 anni - dal 1999 al 2011 - le piante messe a dimora sono state 14.255. Più o meno mille ogni anno, quanti sono in media i bambini che si affacciano alla vita. Sono larici, pini silvetri, betulle, abeti rossi e bianchi, pini cembri, carpini neri, faggi, frassini, ciliegi, tigli, aceri montani. Qualcuno ha nomi meno conosciuti, salicone, maggiociondolo, roverella, malebbo, sorbo degli uccellatori. «Scegliamo la specie più adatta a seconda della località dove dobbiamo piantare gli alberi, tenendo conto dell'altitudine e della tipologia del terreno», spiega il direttore dell'Azienda forestale Trento-Sopramonte Martino Port.
Si piantano a primavera, la stagione più favorevole, qualche volta in autunno. Di solito le piante attecchiscono presto, qualche volta capita però che muoiano spontaneamente per sovraffollamento. Perché - alla faccia della deforestazione che minaccia il pianeta - sul territorio comunale è ormai difficile trovare zone non boscate, e il fondovalle è tutto privato e non ha spazi. «Allora ci spostiamo nelle radure che richiedono rimboscamenti», spiega Port. Nel 2011 la scelta è caduta su Povo (località Celva) e Villamontagna (Frate), dove in entrambi i casi sono state messe a dimora 500 piante, in tutto 300 aceri, 450 faggi, 250 sorbi.
È capitato perfino che qualche genitore telefonasse per chiedere informazioni su dov'è stato piantato l'«albero del figlio». L'Azienda forestale non ha previsto etichette con i nomi dei bambini (nel caso la pianta muoia, sarebbe spiacevole), ma mamme e papà sono stati portati a vedere il bosco dove la pianta ha messo radici.
Altri 600 alberi troveranno posto in varie località dell'area pedemontana (Campel, Candriai, Brigolina, Montevaccino, Bindesi, Moronar, Casara, Forte del Mez, Goirghe), questa volta piantati dai bambini delle materne e delle elementari in occasione delle Feste degli alberi.
Oltre a quelle per ogni nuovo nato, un'altra infornata di piante nei boschi del Comune arriva infatti dagli alberi piantati durante le feste ecologiche organizzate con le scuole. «Ad ottobre di ogni anno mandiamo una circolare a tutti gli asili e le elementari con la nostra disponibilità ad organizzare le feste degli alberi», spiega il direttore dell'Azienda forestale. «Sulla base delle adesioni decidiamo l'approvvigionamento e lasciamo decidere alle scuole dove fare la piantumazione». Nel 2011 le località prescelte sono stati alcuni boschi del Bondone e la zona dell'Argentario, tra il rifugio Campel e Montevaccino. Infine 300 piantine di malebbo e ciliegio saranno piantate attorno al Malgone di Candriai, dove è sorto un centro didattico delle risorse naturali.
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