Impianto irriguo Cavedine inizio lavori a fine gennaio
L’opera costerà quasi 2,5 milioni. Ogni socio del Consorzio di miglioramento fondiario Trebi-Pozze verserà 1 euro a metro quadrato a copertura delle spese
CAVEDINE. Con la presenza di oltre un centinaio di soci si è riunita recentemente a Cavedine l’assemblea del Consorzio di miglioramento fondiario “Trebi-Pozze”, la cui superficie abbraccia l’ampia area agricola del versante collinare che scende verso il lago di Cavedine, assorbendo buona parte dei territori catastali di Brusino, Laguna/Musté I°, Stravino e Lasino per complessivi 270 ettari circa.
La nutrita partecipazione era dovuta alla presenza tra gli argomenti in discussione dell’approvazione della quota di partecipazione a carico dei consorziati per la realizzazione dei lavori dell’impianto irriguo di 92 ettari (primo lotto). Un progetto in ballo da almeno una decina d’anni per un’area che sta gradualmente recuperando l’antica vocazione agricola con coltivazioni specializzate, prevalentemente vigneti, ma con un’accentuata espansione in questi ultimi anni anche dell’olivicoltura, che era praticata ancora nel XVI° secolo. La realizzazione dell’impianto irriguo è un impegno non indifferente per i consorziati: il costo complessivo dell’opera è calcolato in 2.451.246,47 euro con una spesa ammessa a contributo da parte della Provincia di Trento pari a 1.957.650, coperta da un contributo in conto capitale di 1.566.120 euro (pari all’80%).
Il punto all’ordine del giorno riguardava appunto l’approvazione della quota, stabilita in 0,43 euro a metro quadro, a carico dei soci per coprire la spesa non finanziata dal contributo pubblico (pari al 20%) della spesa ammessa. L’onere verrà messo a ruolo e sarà spalmato su un arco di dieci anni.
Riguardo all’esito della votazione non ci sono state defezioni (solamente due astensioni, dovute alla necessità d’inserimento delle relative superfici nell’area di progetto), anche perché, com’è stato rimarcato in alcuni interventi, la percentuale del sostegno provinciale è un’occasione irripetibile da non perdere.
Riguardo al piano finanziario si dovrà poi coprire la parte non ammessa a finanziamento pari a 493.596,47 euro, che stando ad una valutazione di massima, suscettibile però di leggere variazioni (interessi sul mutuo, ribassi d’asta, economie/superi di spesa, …), dovrebbe attestarsi attorno ad ulteriori 0,54 a metro quadro. Di conseguenza viene stimato un costo complessivo a metro quadro di circa 1 euro a carico dei proprietari dei fondi.
La presidente Beatrice Pedrotti, che da gennaio 2018 con una direzione completamente rinnovata ha preso in mano le redini del Consorzio, ha ricostruito in maniera puntuale le ultime fasi della complessa progettualità: l’indizione di ben 4 gare d’appalto, 2 riguardanti incarichi tecnici (ingegner Raia direttore dei lavori, ingegner Periotto per la sicurezza) e 2 per l’assegnazione dei lavori (opere a base d’asta all’impresa Pedrotti di Stravino con un ribasso del 13% circa) e per le opere elettriche.
Infine per il ricorso al credito al fine di far fronte al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori, oltre al concorso del Bim/Sarca con un tasso vantaggioso per 500.000 euro e stato definito un piano di ammortamento con la Cassa Rurale Alto Garda fino ad un massimo di 2 milioni di euro. Stando alle previsioni, formulate dalla presidente Pedrotti, i lavori potrebbero iniziare, condizioni meteorologiche permettendo, già verso fine gennaio.