Imis, gettito di 200 milioni Prima rata tra una settimana 

Entro lunedì 18 circa 200 mila trentini devono versare 90 milioni di euro Anche quest’anno esclusa la prima casa, ad eccezione degli immobili di lusso 



TRENTO. Ancora una settimana per i proprietari di immobili per il versamento della prima rata dell’Imis. Il 18 giugno scade la prima rata dell’Imis, imposta immobiliare semplice. Anche quest’anno la prima casa è esente dal pagamento e, con essa, fino a un massimo di due pertinenze. Non sono esenti le case di lusso che rientrano nelle categorie catastali A1, A8, A9.

Pagano in 200 mila. In Trentino sono quasi tutti i Comuni hanno optato per la soluzione in due rate, la prima appunto da pagare entro il 18 giugno e la seconda entro il 17 dicembre. Sui 136 comuni che hanno pubblicato i dati sul portale del Consorzio dei Comuni solo 12, tra questi Lavis, hanno scelto la soluzione unica entro il 17 dicembre. Sono circa 200 mila i trentini tenuti a pagare. Il gettito atteso dall’Imis, in totale si aggira sui 200 milioni di euro.

Prima rata da 90 milioni. Quindi, considerando che la prima rata è esattamente la metà dell’imposta dovuta, entro il 18 giugno saranno pagati qualcosa in più di 90 milioni. In molti comuni, come a Trento, l’ente per facilitare il compito dei contribuenti invia a casa il modello F24 già compilato. Nei comuni in cui non c’è questo servizio, il contribuente deve fare da solo. Per sapere l’aliquota e le detrazioni applicate dal proprio comune ci deve rivolgere ai competenti uffici municipali o anche consultare la pagina www.comuni trentini.it dove ci sono pubblicati i dati relativi a una gran parte dei comuni. Si può trovare anche un calcolatore per capire quanto si deve pagare.

Detrazioni per le case di lusso. Per i fabbricati, la base di calcolo è la rendita catastale. Come detto sono escluse tutte le abitazioni principali, ad esclusione delle case di lusso. Per queste, comunque, i comuni prevedono detrazioni più o meno generose. Ad esempio, a Trento la detrazione è di 390 euro, a Rovereto di 360 e a Riva di 462 euro.

Prima casa esclusa. L’abitazione principale, per legge, è l’unità immobiliare nella quale il contribuente dimora abitualmente e, nello stesso tempo, risiede anagraficamente con tutto il nucleo familiare. Se il contribuente risiede anagraficamente in una casa e abita abitualmente in un’altra, non può beneficiare per nessuno dei due immobili delle agevolazioni previste per l’abitazione principale. Nel caso di coniugi residenti in due distinti fabbricati, si può fruire dell'applicazione dell'imposta secondo la fattispecie dell'abitazione principale solo per uno dei fabbricati

Volontariato e scuole paritarie esenti. Oltre alle prime case non di lusso, sono previste altre esenzioni. La prima riguarda i i fabbricati strumentali all'attività agricola con rendita inferiore o uguale a 25.000 euro. Esenti anche gli immobili destinati ed utilizzati come scuola paritaria e i fabbricati concessi in comodato gratuito a soggetti iscritti all'albo delle organizzazioni di volontariato o al registro delle associazioni di promozione sociale.

Case in uso gratuito. Aliquota favorevole dello 0,49 per cento per un solo fabbricato, esclusi gli immobili di lusso, concesso in uso gratuito ai parenti di primo grado in linea retta e ai parenti di secondo grado in linea retta, quindi anche ai nipoti, e che sia adibito ad abitazione principale. Chi non dovesse pagare l'acconto entro il 18 giugno 2018 può farlo con ravvedimento operoso. Anche il ravvedimento deve essere fatto con il Modello F24, barrando la casella "Ravvedimento operoso”.













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