Imbrattata la chiesa di Santa Caterina

Denunciato lo sgombero di una donna incinta dall'ex casa cantoniera


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Contrariati e amareggiati: è una vergogna, non si può imbrattare così una chiesa. Il giudizio dei fedeli all'uscita della messa delle 11 in Santa Caterina è stato unanime. La condanna è netta per un gesto ingiustificabile tanto più «che la chiesa non c'entra nulla con lo sgombero di alcuni disperati, tra cui una donna incinta, dall'ex casa cantoniera». Le scritte che sono comparse ieri mattina in centro sulla chiesa di Santa Caterina e sul cantiere della scuola in ristrutturazione in via Tartarotti denunciavano lo sgombero, avvenuto a fine dicembre, di un gruppo di otto persone provenienti dalla Romania (cinque uomini e tre donne di cui una incinta) da quello che era diventato il rifugio dei disperati.

L'ex casa cantoniera dell'Anas sulla statale (ora proprietà dell'Itea) più che un rifugio era un tugurio invibile che per situazioni igienico sanitarie e per motivi di sicurezza andava (e non era la prima volta) sgomberato. Anche se tra gli occupanti c'era una donna incinta alla quale, come agli altri, era stata proposta una sistemazione provvisorio alla Caritas. «E' sciocco scrivere sulla facciata di una chiesa: serve solo per fare scalpore» afferma un gruppo di ragazzi all'uscita dalla messa. Rincara la dose Osvaldo Barberi, medico: «E' una vergogna, chi scrive non è padre di famiglia ma sono i soliti anarchici che andrebbero puniti...».

A 86 anni Luciana Armani è amareggiata: «La parrocchia fa del bene e aiuta i più poveri ma è così che viene ricambiata. Diamo asilo a tutti per poi trovarci con queste scritte vergognose...» Di «scempio e di tanta maleducazione» parla Luigino Osti secondo il quale «ci sono altri modi e altre forme per manifestare il proprio pensiero». Stupito il vicario fra Luca Santato: «Nessuno è venuto in parrocchia per chiedere aiuto o aiuto e noi non abbiamo sfrattato o cacciato nessuno di casa anche perché non abbiamo proprietà. Chi ha scritto queste cose non è un povero, ma è qualcuno che ha voluto fare una provocazione soltanto per attaccare la chiesa e i fedeli. Va a finire che per individuare gli autori di questi episodi dovremo pensare di mettere le telecamere...»













Scuola & Ricerca

In primo piano