Imbrattano e spaccano la vetrina
Ignoti hanno preso di mira il negozio Benetton di via Oriola. Indaga la Digos
TRENTO. Mazzate contro la vetrata della porta d’ingresso, fin quasi a mandarla in frantumi, e una grande scritta con spray nero sulla vetrina. Preso di mira il negozio Benetton all’incrocio fra via Oriola e via Mantova. Per la polizia la scritta, da sola, sarebbe una firma chiara lasciata dagli autori: “Per Santiago e la lotta Mapuche”. Il riferimento è alla popolazione indigena dei Mapuche, che secondo chi agisce, sarebbe stata deprivata della sua terra, in Patagonia, da imprenditori come Benetton, che lì possiede vasti territori adibiti all’allevamento. Una scritta di matrice anarchica che ricorre di frequente sui muri delle città, non solo Trento naturalmente. In questo caso chi ha colpito ha voluto andare oltre, facendo anche dei danni economici notevoli: il vetro ha resistito molto probabilmente solo perché antisfondamento e si sa che questo tipo di materiale è anche molto costoso. Sull’episodio indaga la Digos di Trento, che ha reperito i filmati delle telecamere presenti nella zona (come quelle dell’Unicredit di via Mantova).
Si ritiene che ad agire siano state due o tre persone con il volto travisato. Il che rende praticamente impossibile che le facce dei componenti la banda siano stati “immortalati”. Le indagini dovranno quindi essere alimentate anche da altri elementi, di tipo tecnologico e testimoniale. All’azione ha assistito una decina di persone, appena uscite - verso l’una e un quarto di notte - dal bar ex Oriola. Fra loro l’avvocato Claudio Tasin, che racconta: «Avevamo partecipato a una cerimonia nella sede della Sat. Usciti dal bar abbiamo visto un soggetto con la maschera di Anonymous (quella con baffi e barba con pizzo usata dagli attivisti anonimi, appunto, ndr) che prendeva a mazzate la vetrina. Indossava anche un cappuccio e una giacca a vento e si è dato subito alla fuga. Girato l’angolo, abbiamo visto anche le scritte. Subito è stato dato l’allarme alla polizia».