Il “Viandante” ti accoglie nel castello di Pergine 

La cultura incontra la storia. Il prato antistante il maniero si è animato per la presentazione della testa di bronzo scolpita da Lois Anvidalfarei. La mostra aperta fino al 31 ottobre


Gianluca Filippi


Pergine. Se lo sono ripreso il castello. Lassù, a dominare la città di Pergine, è rimasto per alcuni mesi in solitudine, scaldato solamente dalle luci notturne che ne esaltano le forme e dal tricolore che durante l’emergenza ne ha celebrato l’imponenza. Se lo sono ripreso. E loro sono gli appassionati di arte, di cultura, di socialità. Sabato pomeriggio il prato antistante al castello era esso stesso una scultura, con il pubblico ordinatamente distribuito e distanziato, seduto all’interno di colorati hula hoop. Dall’alto del prato la maestosa testa di bronzo scolpita da Lois Anvidalfarei con un occhio guardava le torri del castello medievale, con un altro osservava la gente che, in ossequioso silenzio, ascoltava il suo Maestro.

Anvidalfarei è lì, sul palco attrezzato di tutto punto, a fare quello che il cerimoniere Denis Fontanari gli chiede: raccontare la sua mostra. «Prima parlo e prima finisco», rompe il ghiaccio ammiccando con il pubblico. «E’ stato un lavoro molto duro, siamo rimasti chiusi qui dentro per un bel po’». A toglierlo dall’imbarazzo di parlare di sé, ci pensa Alessandro Fontanari, curatore della mostra». E’ molto impegnativo mettere a confronto le proprie sculture con i luoghi del castello», precisa il critico, che spiega anche il titolo dell’esposizione: “Viandante”. «E’ un cammino, un percorso, che il visitatore intraprende nell’ammirare queste opere».

Opere che sono costrette e sofferenti, raggomitolate, rannicchiate, rinchiuse. «Non c’è pace per i protagonisti della mostra», aggiunge Traudi De Concini, che ha curato la traduzione del catalogo edito da Publistampa. «Non trovano salvezza». Ed in effetti, a guardarle non si può non subirne l’inquietudine.

Carmelo Anderle, presidente della Fondazione CastelPergine, fa gli onori di casa, dopo essersi prodigato ad accogliere le persone, farle correttamente parcheggiare, indirizzarle verso i controlli all’entrata: si entra solo con prenotazione e dopo aver superato il controllo temperatura.

«L’unica cosa buona della chiusura forzata è che ci ha permesso di fare alcuni lavori che diversamente non avremmo potuto portare a termine», sottolinea con ottimismo salutando il pubblico. E’ lo stesso Anderle a rassicurare sul ritorno alla normalità del maniero: «La prossima settimana apriamo Cà Stalla (gestita dallo chef Fiorenzo Varesco dell’Osteria Storica Morelli di Canezza, ndr), mentre l’albergo sarà probabilmente aperto in agosto, per accogliere l’utenza tedesca soprattutto». Insomma si entrerà a regime, anche se con calma.

La mostra rimarrà aperta sino al 31 ottobre e potrà essere apprezzata anche tramite le visite guidate il venerdì alle 18 e il sabato alle 16, prenotandole a info@fondazionecastelpergine.eu.

Le occasioni per visitare la mostra non mancheranno già a partire dai prossimi giorni: mercoledì 1 luglio alle 21.30 sarà tempo di “Donne che cambiano il mondo”, letture, racconti e musica di Aida Talliente, voce e musica di Elsa Martin. Mercoledì 8 luglio, stessa ora, “BoccaccEsco”, letture e racconti liberamente ispirati al Decamerone con Lisa Galantini e Denis Fontanari.

In chiusura, prima di lasciare il palco agli abili ed estrosi Bellanöva, c’è tempo anche per un saluto al “nostro” Roberto Gerola, al quale è andato l’applauso degli astanti.

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