Il vescovo di Trento: «Libertà religiosa, la via per la pace»

Capodanno, Bressan ha ricordato i cristiani uccisi e denunciato le derive assolutiste


Serena Bressan


TRENTO. «Sia i cristiani sia i musulmani hanno macchiato di sangue la storia del genere umano e di questo devono chiedere scusa. La religione non dovrebbe mai piegarsi a dinamiche di potere e di violenza, perché tutto ciò che si oppone alla libertà dell'uomo si oppone alla libertà religiosa». E' un passaggio del discorso del teologo don Paul Renner alla 44a Giornata mondiale per la pace.
Il tema della giornata è stato «Libertà religiosa: Via per la Pace", organizzata dalla Commissione Giustizia e Pace e dalla Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso dell'Arcidiocesi di Trento. In programma l'incontro alla sala della Federazione nel pomeriggio, poi la colorata fiaccolata per la pace, che ha visto la partecipazione di oltre 150 fedeli nella prima giornata dell'anno, segnata dai tragici eventi che si sono verificati ad Alessandria d'Egitto nella notte di Capodanno. Ventuno cristiani assassinati, dopo il sangue sul Natale in Nigeria e le bombe dei giorni scorsi a Baghdad.
«Viviamo in un contesto segnato dal conflitto e dalla sofferenza. L'uccisione di questi credenti è una violazione della libertà religiosa e la dimostrazione dell'incapacità delle organizzazioni internazionali di diffondere una cultura votata al rispetto dei diritti umani», ha commentato l'Arcivescovo di Trento Luigi Bressan, durante la veglia di preghiera in Duomo.
Anche se tra i diritti fondamentali di ogni persona contenuti nei trattati si annovera il diritto alla libertà di manifestare la propria fede, questo è stato più volte violato nelle ultime settimane. E dura è stata la condanna a questi avvenimenti anche da parte della la Federazione delle Organizzazioni Islamiche d'Europa (Foie), come ha sottolineato lo stesso Bressan nella sua omelia, ricordando comunque come «i cristiani sono ostinati a credere che la pace sia possibile. Infatti, ognuno di noi è chiamato a essere costruttore di pace e a lottare per correggere le derive di assolutismo ed egocentrismo, educando alla pace in famiglia così come a scuola». Questo perché - ha ricordato pure Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011 - la libertà religiosa, pur attenendo alla sfera personale, si realizza nella relazione con gli altri. «Se la libertà religiosa è via per la pace - ha rimarcato in questo senso il vescovo di Bolzano Karl Golser, intervenuto alla preghiera in Duomo -, l'educazione religiosa è la strada privilegiata per abilitare le nuove generazioni a riconoscere nell'altro il proprio fratello».
Dunque, «nonostante la scia di sangue che ha violato alcune comunità cristiane - ha concluso il teologo Renner -, la libertà religiosa va concepita come via della pace. E non ci resta che augurarci di cuore un buon cammino».

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