Il vecchio carcere sarà abbattuto

Via libera al polo giudiziario. L'inizio dei lavori entro la fine del 2012


Jacopo Tomasi


TRENTO. Il vecchio carcere di via Pilati sarà abbattuto. I ricorsi del Fai al Tar e al Capo dello Stato e l'esposto alla Procura di Trento da parte di Italia Nostra non sono serviti, almeno per ora, a salvare la struttura alle spalle del tribunale. Forte delle sentenze a suo favore, la giunta provinciale ieri ha approvato il progetto esecutivo per la costruzione della "cittadella giudiziaria" che sorgerà al posto del vecchio carcere.

Il primo passo, dunque, sarà l'abbattimento dell'attuale struttura, ritenuta di scarso interesse storico-artistico. Di diverso avviso Italia Nostra e Fai che, in questi anni, si sono battute per salvare il palazzo. Una battaglia iniziata nel 2007, quando il Comune di Trento aveva dato il via libera ai lavori per il nuovo polo giudiziario affidato all'architetto Pierluigi Nicolin. L'inizio dei lavori era previsto per la fine del 2009, ma in realtà è stato tutto bloccato dai ricorsi. Il Fai, che aveva presentato 5.389 firme all'allora presidente del consiglio provinciale Giovanni Kessler contro la demolizione, si era appellato al Tar, ma i giudici Pozzi, Stevanato e Tomaselli nel marzo di quest'anno hanno sentenziato che il vecchio carcere ottocentesco si può abbattere in virtù «dell'insussistenza dell'interesse storico-culturale pronunciata dall'autorità competente nel 1993». Nel frattempo Italia Nostra aveva presentato un esposto alla Procura di Trento contro l'abbattimento ed era stata aperta un'inchiesta. Anche in questo caso, però, è stata chiesta l'archiviazione in quanto (per ora) «non c'è reato». Infatti, il testo unico dei beni culturali prevede il reato in caso di demolizione e a tutt'oggi non c'è stata. Questo fa pensare che, quando inizieranno i lavori, ci saranno altri ricorsi.

Insomma, la vicenda non è ancora chiusa. In ogni caso, la Provincia ha approvato il progetto ed ora scatterà la gara per individuare l'impresa che abbatterà l'edificio. Entro il 2012 inizieranno i lavori, dopodiché si partirà con «il restauro conservativo dell'unica parte del complesso austroungarico che si è conservata, quella del tribunale, visto che il carcere non ha quasi più tracce architettoniche dell'epoca», ha affermato il presidente Lorenzo Dellai. Terminato il restauro, si costruirà il nuovo polo giudiziario che, come ha spiegato l'assessore Alberto Pacher, intende accorpare tutte le strutture adibite a funzioni giudiziarie distribuite in modo disorganico sulla città. Il progetto prevede sei edifici dalle pareti vetrate, una corte interna adibita a giardino, specchi e giochi d'acqua. Il costo complessivo è di circa 105 milioni di euro. Una somma lievitata negli anni: nel 2007 si parlava di una spesa vicina agli 80 milioni.













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