Il Trentino non lascia a secco il mantovano

Ieri raggiunto l’accordo: dal Chiese continuerà ad arrivare l’acqua per poter irrigare i campi



TRENTO. Sospiro di sollievo per le circa 800 aziende dell’Alto Mantovano tributarie del Chiese per le irrigazioni dei loro campi. Ieri pomeriggio a Trento è stato raggiunto l’accordo che consentirà di avere sufficiente acqua sino alla fine del mese grazie ai rilasci controllati che la società idroelettrica trentina, la Hde (Hydro Dolomiti Enel) della quale è socio di maggioranza la provincia di Trento, si è impegnata a garantire. Un flusso che potrebbe non essere a costo zero in quanto la società ha preteso un pagamento economico per questa prestazione non prevista.

Con il calo dei consumi elettrici infatti la società aveva deciso unilateralmente di sospendere la produzione, chiudendo i propri bacini alpini trentini (Malga Bissina e Boazzo) e lasciando quindi senza apporto da monte il lago d’Idro che si è velocemente abbassato di livello. A loro volta i gestori del lago avevano chiuso le dighe a valle per mantenere sufficiente quota per concludere la propria stagione turistica. Con l’effetto di lasciare a secco il territorio sottostante, ovvero la valle del Chiese: 25mila ettari irrigati, dei quali 3mila nel Mantovano da Castiglione a Guidizzolo e sino a Casalmoro ed Asola. Con questa settimana, stante questa situazione, le aziende irrigate attraverso il canale Arnò e direttamente dal Chiese sarebbero rimaste a secco.

Per questo la Regione Lombardia è scesa in campo con tutto il proprio peso politico protestando al governo di Roma attraverso tre propri assessori. Un intervento, al quale si è affiancato anche quello del prefetto di Brescia e che ha sortito l’esito sperato. Dopo un primo incontro tecnico ieri mattina a Brescia, al quale ha partecipato il direttore del Consorzio di Bonifica Garda Chiese, Paolo Magri, nel pomeriggio si è tenuto il vertice politico a Trento, con la presenza dei massimi dirigenti regionali lombardi Paolo Baccolo (Agricoltura) e Carmelo Di Mauro (risorse idriche). «Da subito ci eravamo mossi per fronteggiare questa emergenza – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Garda Chiese Gianluigi Zani – che era assurda in quanto l’acqua sui monti c’è e noi soffrivamo la siccità. Ora sembra che queste pressioni abbiano dato il loro esito. Oggi possiamo dire che si sta un po’ più tranquilli ,anche se non abbassiamo la guardia».

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