Il sindaco Gianni Bressan: «Era una persona fragile»
VEZZANO. «Per me, ma per tutta la comunità è un colpo duro. Molto duro. Andrea era una persona buona e dolce. Cercava di ripartire, di rifarsi una vita». Gianni Bressan, sindacao del Comune Valle dei...
VEZZANO. «Per me, ma per tutta la comunità è un colpo duro. Molto duro. Andrea era una persona buona e dolce. Cercava di ripartire, di rifarsi una vita». Gianni Bressan, sindacao del Comune Valle dei Laghi, conosceva bene Andrea Cozzatti. Lo conosceva da sempre, prima per il suo lavoro di cuoco, poi quando ha avuto bisogno dell’aiuto pubblico ed era entrato nel Progettone. Andrea lavorava nella cooperativa Oasi Lavoro e tra pochi giorni avrebbe dovuto riprendere il lavoro proprio in Comune: «Andrea si era sempre comportato bene al lavoro. Era disponibile, dolce e buono. Per questo è stato sempre confermato e avrebbe dovuto riprendere tra poco tempo», spiega il sindaco Bressan. Per il nuovo anno scolastico si pensava anche a una nuova collocazione per lui. Un posto che tenesse conto delle sue abilità e della sua capacità dietro i fornelli: «Pensavamo di trovargli una sistemazione come cuoco in una scuola materna. Un posto di lavoro che lo tenesse tranquillo in una condizione più ovattata. Una situazione che gli permettesse di ripartire, di rifarsi una vita. Lui lo meritava perché era una persona buona e brava. Una ragazzo sempre pronto al sorriso e ad aiutare».
Tutto quelli che conoscevano Andrea nella sua Vezzano danno lo stesso giudizio: un ragazzo dolce, forse un po’ fragile. Tradito da certe amicizie sbagliate. Amicizie, come quella di Salvatore Roberto Mulas, che l’hanno trascinato nel gorgo della droga e che l’hanno traviato, facendogli perdere la strada.
I suoi colleghi lo aspettavano per riprendere il lavoro insieme. Qualcuno lo ha sentito al telefono poche ore prima della sua morte. Agli amici che lo avevano chiamato, Andrea ha detto che tra pochi giorni sarebbe tornato a Vezzano e che doveva solo sistemare alcune faccende a Trento. Purtroppo non ce l’ha fatta. Il tunnel lo ha inghiottito nuovamente e lui si è perso. Stroncato da un’amicizia sbagliata o dall’incapacità di imporsi su una piovra così crudele come la dipendenza.
Non ce l’ha fatta ed ora a piangerlo non c’è solo la sua famiglia, ma anche un intero paese. Persone che ne conoscevano la bontà d’animo, ma anche la sua fragilità. Una fragilità che alla fine lo ha tradito.