Il sindaco di Trento: «Taglio dei trasferimenti? I Comuni non potrebbero funzionare»
Il venir meno dell'ex Fondo investimenti minori lascerebbe 4,7 milioni di euro di disavanzo. «Non voglio credere che quella della Provincia sia una scelta definitiva» commenta Franco Ianeselli
TRENTO. "Non voglio credere che quella della Provincia sia una scelta definitiva. C'è ancora tempo per correggere il tiro e per far sì che i Comuni - non solo quello di Trento - siano messi nelle condizioni di essere un traino della ripresa".
Così, in una nota, il sindaco di Trento Franco Ianeselli interviene all'indomani della Commissione bilancio che, nella seduta di ieri sera, ha dovuto prendere atto del taglio dei trasferimenti della Provincia autonoma ai Comuni, Trento compreso.
In particolare, a incidere maggiormente sul bilancio di previsione 2022-2024 è il venir meno dell'ex Fondo investimenti minori, che solo per il prossimo anno pesa sulla manovra come un macigno: lascia infatti 4,7 milioni di euro di disavanzo.
"Non nascondo la nostra preoccupazione - continua il sindaco - Se scommettiamo sulla ripresa, è necessario che i Comuni possano fare investimenti senza tagliare sui servizi, più che mai indispensabili in questo periodo in cui aumenta la fragilità sociale, e senza aumentare tasse e tariffe, visto che le famiglie e le imprese sono già state penalizzate dalla pandemia.
Si consideri poi che l'ex Fim non è un fondo straordinario: è un trasferimento dovuto, che è stato confermato anno dopo anno e che dunque è diventato strutturale e indispensabile per chiudere i bilanci comunali. Cancellarlo significa mettere in grande difficoltà i Comuni, che poi sono gli enti più vicini ai cittadini, quelli che possono intervenire prontamente per arginare il disagio, che possono mobilitarsi per garantire il decoro, la sicurezza, le manutenzione del territorio".
Conclude Ianeselli "Se i tagli fossero confermati, i Comuni non sarebbero nella condizione di funzionare. È dunque importante che la Provincia ripristini i trasferimenti dell'ex Fim, e non solo quelli, visto che la tendenza degli ultimi anni è stata quella della riduzione dei trasferimenti correnti soprattutto ai Comuni più grandi.
Inoltre è opportuno che si apra il confronto anche sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo che le scelte sulle risorse da investire siano il frutto di una strategia territoriale condivisa".