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Il ritorno dei dinosauri lungo le piste dei Lavini

Valorizzare l’area archeologica con le riproduzioni in scala gigante dei colossi preistorici è tra le proposte di Lanaro (Rovereto libera) per rilanciare la città



ROVERETO. Magari la proposta farà sorridere qualcuno ma dovrà ricredersi. Perché l’idea di Daniele Lanaro, capogruppo di Rovereto libera con Valduga, non è campata in aria: per valorizzare l’area archeologica dei Lavini si potrebbero collocare delle riproduzioni in scala gigante dei dinosauri che hanno lasciato il segno del loro passaggi con le impronte sui lastroni di pietra. «Si potrebbe creare - spiega Lanaro - una sorta di habitat giurassico mettendo delle riproduzioni visibili da gran parte della Vallagarina suscitando curiosità e attirando anche l’attenzione mediatica. In alternativa si potrebbero realizzare gigantografie su tela da stendere direttamente sui lastroni.

E non sarebbe un falso perché i Tirannosauri, Velociraptor e simili qui ci sono stati veramente». Questa è una delle proposte che il consigliere come gruppo Rovereto libera ha presentato alla commissione economia e bilancio per rilanciare lo sviluppo economico e occupazionale della città. E non si dica che un parco giurassico non rappresenti elemento di attrazione turistica ed economica: nel luglio del 2014 lungo il rio Trodena di Egna era stato allestito “World of Dinosaurus” con i più noti esemplari di dinosauro esistiti milioni di anni fa riprodotti in vetroresina. Un “Jurassic Park” che aveva avuto un successo incredibile con migliaia di famiglie in visita e bambini entusiasti. Perché non farlo anche ai Lavini dove i dinosauri sono vissuti realmente?

Una iniziativa che, magari favorita dall’amministrazione comunale e da privati, potrebbe creare occupazione e sviluppo economico. «Senza lavoro non c’è reddito - spiega Lanaro - non c’è emancipazione giovanile, non c’è libertà e non ci sono servizi pubblici poiché essi sono finanziati e alimentati dal gettito fiscale che è direttamente proporzionale alla ricchezza prodotta. In altre parole: meno lavoro, meno ricchezza, meno gettito, meno servizi pubblici e più problemi e drammi sociali...». (g.r.)

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