Il Rifugio Viote a Natale rischia di restare chiuso
Il Muse indice la nuova gara che chiude il 2 dicembre, dopo la disdetta dei gestori. Lanzinger: «Abbiamo abbassato la base d’asta, per garantire il servizio»
TRENTO. Mentre il Monte Bondone si prepara alla nuova stagione invernale, con gli operatori confortati dalle nevicate, c’è il rischio che il rifugio Viote non riapra in tempo per Natale. Il rifugio, una delle mete più amate dagli escursionisti, che siano trentini o turisti, e per chi cerca un’autentica cucina tradizionale (sempre più difficile da trovare) è in cerca di nuovi gestori. La coppia che l’ha gestito fino ad ottobre, Alessandra e Miroslav, ha gettato la spugna. «Più di 26 mila euro d’affitto l’anno - hanno dichiarato al nostro giornale - era diventato troppo oneroso, anche perché il rifugio sente molto l’andamento stagionale con periodi morti da aprile a maggio e da ottobre a novembre. Non solo, in alta stagione succede che la montagna rimanga bloccata per iniziative varie»
Una gestione, la loro, apprezzata per la muova ventata, grazie ad un’offerta di qualità, con prodotti locali per cucinare i piatti della tradizione trentina, pur con qualche variante del centro Italia (come i formaggi e i dolci), visto che Alessandra è originaria di Latina. Gli utili però sono stati sempre piuttosto risicati, tanto da convincerli a lasciare prima della conclusione del contratto, che sarebbe scaduto tra due anni.
È così che il Muse, che ha in comodato d’uso la struttura di proprietà della Provincia, ha dovuto indire una nuova gara. «Abbiamo accolto le richieste dei gestori - spiega Michele Lazinger - abbassando la base d’asta, che è passata da 26.000 a 16.650 euro di canone annuo. Questo perché abbiamo preso atto che i margini di guadagno non sono alti, e non vogliamo fare speculazioni, ma garantire un servizio».
Ma ritrovarsi a rifare la gara a stagione invernale praticamente avviata, visto che il bando scade il 2 dicembre, rischia di lasciare il Monte Bondone senza un importante punto di riferimento per la ristorazione, senza calcolare che anche Malga Mezzavia è chiusa da anni. Spiega a questo proposito Massimo Eder, direttore amministrativo del Muse: «Abbiamo dovuto rifare la gara per la gestione del rifugio, perché abbassando la base d’asta, si deve lasciare a tutti la possibilità di partecipare. In questi giorni ci sono persone che ci hanno contattato per chiedere spiegazioni sul bando e confidiamo che la gara non abbia intoppi e si possa assegnare il rifugio entro pochi giorni dal termine di scadenza».
Eder chiarisce che il rifugio Viote è stato ristrutturato in tempi recenti ed ulteriori migliore si sono realizzate con gli utili ricavati dal canone, nei quattro anni di gestione di Alessandra Marrone. «Il bando - aggiunge - assegna il 30 per cento all’offerta economica e il 70 per cento a quella tecnica. Si vuole così privilegiare chi farà una proposta che tenga conto dei periodi di apertura (deve essere almeno di sei giorni la settimana, esclusa la bassa stagione) dell’orario adottato, ma anche delle iniziative di promozione del Giardino Botanico, che ha uffici e spazio espositivo dentro il rifugio. Il maggior punteggio va però alla proposta enogastronomica, tenendo conto dell’utilizzo di prodotti a chilometro zero e la promozione della filiera corta». Lisa Angelini, curatrice delle attività del giardino botanico, annuncia: «Si stanno organizzando anche delle visite d’inverno, sulle tracce della fauna e per laoratori di geologia e botanica». Il termine delle domande è le ore 12 del 2 dicembre, che va indirizzata alla sede del Muse, uffici amministrativi.